Osvaldo e le regole, Andreazzoli come Zeman

10/04/2013 10:14



LA SINCERITÀ DEL TECNICO «Non so se Osvaldo fosse allo stadio o in Inghilterra. Non avendo certezze, non giudico. Se fosse realmente a Londra, è chiaro che mi avrebbe fatto più piacere di vederlo qui all’Olimpico come è accaduto ad esempio con Balzaretti che nonostante non stesse bene ha accompagnato la squadra», ha ammesso Andreazzoli dopo il derby.



L’IRRITAZIONE DI - Questa frase dell’allenatore non è piaciuta ai dirigenti. Soprattutto al ds che ieri ha ribadito la sua posizione ad Andreazzoli. ha sempre difeso Osvaldo. Sia l’anno scorso quando l’attaccante si mise di traverso davanti a Baldini che aveva attaccato pubblicamente alcuni giocatori, per mancanza di personalità, dopo la pesante sconfitta a Lecce. Sia quest’anno quando Zeman lo escluse, il 7 ottobre, per la gara con l’Atalanta all’Olimpico (con ) «perché pensava più ai proprio interessi». I due tecnici, insomma, stranamente in sintonia. Stesso concetto, postdatato a sei mesi, detto in modo solo meno diretto dal nuovo allenatore rispetto a quanto rivelato dal boemo. Per , però, Osvaldo non doveva allenarsi (ci mancherebbe) e di conseguenza non aveva bisogno di autorizzazioni per lasciare la capitale. Per gli altri dirigenti era meglio se Andreazzoli non fosse entrato sull’argomento. Glissare. Per non amplificare



IL CARTELLINO SI SVALUTA - Da Londra garantiscono che Osvaldo avrebbe incontrato i dirigenti del Tottenham. Lo sperano sia Baldini che . Perchè la Roma rischia di perdere il centravanti, contestato e ormai fuori dal gruppo, a un prezzo inferiore al valore di mercato. Che viene deciso lontano da Trigoria.