10/04/2013 10:30
(...) Era un primato un po nascosto, perché riguarda più il cuore che lalgebra, più una città, per quanto antica e imperiale, che una nazione o un mondo. Ma sono il cuore di Totti e la città di Totti e soprattutto la partita di Totti, quella che un paio di allenatori lhanno accusato di digerire a fatica e altri invece gli hanno consegnato a scatola chiusa, supplicandolo di trovarne la chiave. Del resto si sa molto, dei ventanni di serie A, delle 529 presenze con la Roma, soprattutto dei gol in campionato ormai diventati 227 e dellinseguimento sempre più convinto e sempre più inferocito, anche se forse impossibile, ai 274 di Silvio Piola. (.,..)
TROPPO SOLO AL CENTRO DELLA SQUADRA. E SOLO LUI TIRA IN PORTA
Totti stritola primati e soprattutto è ancora capace di lasciare gli avversari - non solo i compagni, che qualche volta di troppo si affidano a lui come un paziente si affida al chirurgo - a bocca spalancata con un tocco in verticale o con un lampeggiante cambio di fronte. (...)
A guardare i dati non si vede nulla di speciale. Totti questanno si è perso soltanto due partite della Roma, a parte il 3-0 a tavolino sul Cagliari del girone dandata. Ha intascato più presenze di lui soltanto Florenzi. Nelle due occasioni in cui Totti non cera la Roma ha perso una volta, a Catania, e una ha vinto, a Bergamo.
Questo dimostra che il calcio non è gioco a cui si addicano le statistiche spietate che negli Stati Uniti hanno fatto la fortuna degli statistici e degli organizzatori dei fantacampionati. A vedere le partite dei giallorossi di questanno, sia in versione zemaniana sia nel periodo andreazzoliano, si ottiene limpressione corretta. La squadra in assenza del capitano, o quando questi accusa una pausa nel rendimento, circoscrive il suo raggio dazione. Soprattutto, non riesce a superare con fluidità le zone minate del centrocampo e della difesa degli avversari.
(...) Lunico fuor di Totti ad arrivare alla conclusione e a essere fermato da Marchetti è stato Florenzi. Sulla respinta del medesimo Marchetti su punizione del medesimo Totti. Soprattutto adesso che la corsa collettiva imposta da Zeman si è smorzata, la Roma non fabbrica pericoli senza lintervento diretto del capitano. Qualsiasi squadra denuncia periodi di affaticamente. Nessuna squadra ambiziosa può affidare ogni sua soluzione a un solo giocatore. Per quanto mirabile, per quanto longevo.
Non esiste nella rosa della Roma - ma forse non esiste da nessuna parte - un uomo con le caratteristiche di Totti.(...)