«Recuperiamo il tempo perduto»

13/04/2013 11:05

Una Roma che vuole provare a salvare il salvabile, recuperare almeno in parte il tempo perduto: «E’ un pò tardi, adesso dobbiamo correre e recuperare quello che abbiamo perso dall’inizio del campionato. In 10 partite dobbiamo fare tutto quello che non abbiamo fatto. Il gruppo è più forte della posizione che occupiamo adesso». L’attuale settimo posto, se confermato a fine torneo, vorrebbe dire niente Europa League, a meno di una vittoria in Coppa Italia.

Da centrare attraverso il passaggio del turno contro l’Inter, sfida cui Marquinho e tutta la Roma tengono molto: «Dobbiamo fare bene e ci teniamo a battere la squadra nerazzurra per qualificarci alla finale. Vogliamo esserci, è il nostro obiettivo. Possiamo ancora chiudere la stagione con un titolo importante». Prima però c’è il Torino. Vietato perdere. Da qui alla fine conterà solo vincere il più possibile, anche giocando malino. Come successe all’andata contro i granata. Allora in panchina c’era Zeman e c’era soprattutto da cancellare la sconfitta nel derby. La Roma ci riuscì anche se con un po’ di fatica. Dovette aspettare più di 70 minuti per sbloccare il risultato, e fu necessario un calcio di rigore trasformato da Osvaldo perché aveva da pochi minuti lasciato il campo. A procurarsi il penalty, a prendersi un doppio fallo che fece infuriare Ventura fu proprio Marquinho, che domani dovrebbe ritrovare la sua posizione come esterno di centrocampo e non più come esterno di difesa come avvenuto nel derby. Da quando sulla panchina romanista c’è Andreazzoli, lui ha giocato sempre titolare partendo dalla panchina solo contro il .

Anche stavolta dovrebbe essere nell’11 di partenza, benché negli ultimi tempi venga segnalato un Dodò in forma. Una stagione complicata quella del ragazzo riccioluto arrivato in estate dal Brasile con grandi aspettative da parte di tutti. E invece i postumi dell’infortunio al ginocchio dello scorso anno lo hanno frenato. La società e i tifosi lo aspettano: «Anche io non vedo l’ora di giocare - ha detto ieri in una intervista a Roma Channel -. Il cambio dal Brasile a Roma non è stato facile. All’inizio soprattutto. Principalmente è il campo l’aspetto in cui più ho avuto difficoltà. Pensavo di avere più problemi sul lato extra-campo. Con Andreazzoli le cose sono più simili a come erano in Brasile». E ancora: «All’inizio sono stato influenzato dal dolore al tendine rotuleo. Ora sto meglio. Avverto i fastidi che avvertono tutti i giocatori. Il derby? Durante il riscaldamento sembrava un altro stadio con altra gente. Un clima differente. Indescrivibile, da pelle d’oca. Poi quando sono entrato è stato bellissimo. Un bilancio di questi mesi? Sono in attesa che con il lavoro e gli allenamenti possa giocare più minuti. Sento la curiosità dei miei tifosi nei miei confronti e ce l’ho anch’io. Spero di riprendere quello di buono che ho fatto nel Bahia». Ora due partite fondamentali: «Col Torino dobbiamo stare attenti alla loro fase difensiva, sono molto forti. E poi con l’Inter è una partita a cui noi teniamo tantissimo. E’una partita speciale».