13/04/2013 11:25
Una tranquillità sorprendente in campo che è lo specchio di una vita semplice come quella di un ragazzo di 18 anni. «Sono un ragazzo normale. A me piace giocare alla playstation e poi seguo molto altri sport come il basket e il tennis, sono un grande tifoso di Federer». E come tutti i ragazzi ha un sogno nel cassetto: «Voglio arrivare il più in alto possibile. Magari vincere qualcosa di importante, con la Roma e con la Nazionale». Da buon calciatore ha i suoi modelli di riferimento: «Da piccolo giocavo da centrocampista e il mio idolo era Zidane. Da quando faccio il difensore, però, mi ispiro a Maldini». In questa stagione avrebbe dovuto far parte del gruppo della Primavera di Alberto De Rossi. Zeman invece lo ha scelto fin da subito come quarto centrale della prima squadra e lo ha fatto esordire in coppa Italia contro lAtalanta e poi 10 minuti allOlimpico contro il Milan. Ora cè Andreazzoli che gli ha regalato la gioia della prima da titolare in Serie A condita dal primo gol. Il passato di Romagnoli, però, si chiama Vincenzo Montella: «Lui è sempre stato come lo vedete adesso, deciso, sicuro. Sinceramente non mi aspettavo che arrivasse subito in alto, ma come allenatore è fortissimo. È giusto che guidi una grande squadra come la Fiorentina».
Lallenatore al quale è più legato resta De Rossi: «Per me è come un papà, adora lavorare con i giovani e non penso allenerà mai una prima squadra. Ama stare nel settore giovanile e penso che ci rimarrà». Parlando dellattuale vivaio giallorosso Romagnoli indica due nomi che potrebbero seguire le sue orme: «Calabresi, che è del 96, è molto forte, già gioca sotto età con la Primavera. Anche Capradossi. Sono giovanissimi, più piccoli di me. Hanno un futuro». Tornando a parlare di sè, Romagnoli fa capire di avere le idee molto chiare sul futuro: «Mi aspetto di crescere ancora tanto, giocare un po di più. Magari essere titolare con la Roma».