IL CONTO A FRANCESCO Offre Totti, è casa sua. Niente cacio e pepe. Antipasti di mare, pinzimonio, formaggi, carciofi alla giudia e orata al forno, frutta e vino bianco. Lappuntamento, salendo le scale ripide del civico numero 28 sotto lAventino, lo fissa però James Pallotta, atterrato a Ciampino alle 7 con il ceo giallorosso Italo Zanzi e lamico Alex Zecca: la proprietà vuole dar forza al simbolo romanista. «Forza Roma», ha detto con il sorriso Mr Jim prima di sedersi con gli altri sulla limousine argentata e puntare il solito hotel in via del Babuino. Da lì si è mosso per andare a incontrare il capitano. Dietro la Mercedes presidenziale qualche scooter per linseguimento sul Lungotevere, come accaduto venerdì con diverse macchine in scia dei bus dei grillini per la gita fuori porta del M5S nellagriturismo a Fregene. Con Pallotta, anche il consigliere Mauro Baldissoni, oltre a Zanzi e Zecca. Anticipano Totti che arriva da Trigoria. Francesco, raggiunto da Vito Scala, è in camicia jeans, sopra la tshirt bianca, sportivo quanto il presidente che, pure lui in jeans con camicia blu e gilet trapuntato, lo abbraccia con affetto. «Voglio pranzare con il mio capitano, devo complimentarmi per il ventennale» ha spiegato ai suoi collaboratori.
Gli avevano suggerito di andare subito al Bernardini. Invece è voluto restare in centro e incontrerà la squadra solo stamattina (dovrebbe pure incontrare Parnasi, per lo stadio, dopo i contatti di ieri).