Un Destro non basta

22/04/2013 11:40

LA RABBIA - Questo è l’inizio e quasi la fine della partita, perché il è venuto a Roma a divertirsi. La Roma invece non si diverte per nulla. Come aveva pazientemente spiegato alla vigilia Andreazzoli, allegria è quando il gioco scorre e gli avversari non riescono a nuotare. Invece tra i suoi non scorre un bel niente, tranne forse la rabbia di che urla infuriato ogni volta che il giunge facile, troppo facile al limite dell’area e l’agonismo di che mentre altri sbadigliano va a battere anche i falli laterali. 

Sono venti minuti di pura pigrizia, quelli che Andreazzoli aveva tentato di esorcizzare e invece possiedono malignamente i suoi ogni volta che ci sarebbe da vincere con una certa comodità. Sforzini mette le spalle grandi come parabrezza sul petto di o di Marquinhos, si gira e non trova più nessuno (Piris è volato a inseguire le sue illusioni). I piedi sono parabrezza a loro volta e il pallone va in curva. Stekelenburg aggancia in tuffo una siringata di Zanon. Poi il segna(...). Il che nella Roma giocò, il ragazzo che domani tornerà. Caprari gentilmente non esulta, ed è normale. Ma non esultano neppure i suoi compagni. Sono qui per ammazzare la noia di un campionato segnato. Andreazzoli inizia l’altra mezza partita con (in gol) al posto di . (...)

LA PROTESTA - La Roma salta in lungo, sempre più lontano, due a guardia e tutti davanti. Andreazzoli mette anche Nico Lopez. Ma cinque punte valgono comunque un punto. dal centro dell'area riesce solo a santificare Pelizzoli. Osvaldo a spiccioli di minuti dalla fine prende un calcio. Sarebbe rigore ma Massa s'impietosisce. Federico Di Francesco, figlio di Eusebio, entra, scivola tra i radi difensori e mette il pallonetto un filo troppo basso, permettendo a Stekelenburg di riparare a un'uscita in ritardo. C'è molto della Roma vecchia e nuova in questo pareggio prestigioso del . La Roma è sempre quella vecchia. Molti mesi dopo, molti allenatori dopo.