04/05/2013 10:41
Lobiettivo viola di raggiungere lultimo posto valido per la Champions League si trasmette di riflesso anche a Trigoria, dove il pensiero di poter vincere lo scontro diretto riavvicinerebbe, ancora una volta, quel sogno europeo a cui nessuno sembra abbia mai creduto durante la stagione. «Siamo fuori dalla lotta scudetto e questo lo dicono i numeri, ma anche la corsa Champions è una possibile utopia. Con 7-8 punti in più potevamo fare discorsi diversi. Ora dobbiamo concentrarci, e tutto quello che esce al di fuori dellaspetto tecnico come il mercato o il mio futuro non ci serve, mi infastidisce un po».
Un discorso inevitabile, considerando che oggi Andreazzoli stringerà la mano ai tanti vecchi amici conosciuti negli anni a Trigoria, partendo proprio dal suo rivale Montella, guida della colonia romanista a Firenze: «Non posso che parlare benissimo di Vincenzo, quando lui ancora giocava e vedevamo le partite insieme dalla panchina già dimostrava di avere la predisposizione ad allenare. È arguto, simpatico e in continua evoluzione. Qualche anno fa fui vicino anche io alla Fiorentina: Mihajlovic mi chiese di fargli da collaboratore, poi ho conosciuto Sabatini e ho deciso di rimanere. Una scelta di cui non mi sono pentito».
Retroscena e informazioni che vengono meno quando si entra nello specifico sulle scelte dellundici titolare che scenderà in campo: «Finalmente abbiamo il gruppo al completo, anche se qualcuno di loro non è al top. I fischi a Osvaldo? Fanno parte del gioco. Ma durante la gara più diamo sostegno a tutti, meglio è». A prescindere dal modulo: «Perché sono tornato al 4-2-3-1? Me lo ha suggerito mia moglie, per doveri coniugali a volte è meglio ascoltare».