09/05/2013 17:41
Dal 20 maggio, se ci saranno ancora tagliandi disponibili (uno solo a testa e incedibile), è prevista la vendita libera. C'è da dire inoltre che era stato studiato un piano di buon senso da parte dei dirigenti della Lega milanese, ma è saltato dopo che la questura romana ha deciso di destinare la Montemario ai romanisti e la Tevere ai laziali. Nella Tevere infatti era stato previsto uno spazio riservato alle famiglie di entrambe le tifoserie: ora non si può più fare, essendo la tribuna riservata solo ai laziali. Peccato. Speriamo che le famiglie, e i ragazzi degli oratori, possano lo stesso essere presenti a questo evento. Certo, il clima creato (da qualcuno) intorno a questa gara non è idilliaco: troppo lungo il balletto prima di decidere giorno (confermato) e data (anticipata) della gara. Non ci saranno problemi anche se è il giorno delle votazioni per comunali: si può andare sia alle urne che allo stadio, basta organizzarsi. La partita è stata anticipata alle 18 per timore di incidenti: ma ricordiamo che al derby dell'8 aprile i disordini, causati da una minoranza di delinquenti lasciati troppo liberi, erano accaduti col sole alto. Il vero timore del derby di Coppa Italia, semmai, può riguardare i festeggiamenti, che comunque si terranno di notte. I due club, Roma e Lazio, hanno fatto, stanno facendo, le cose nel migliore dei modi: il 22 maggio andranno anche dal Papa Francesco con una delegazione ristretta. La Lega aveva previsto anche interviste a due voci sui quotidiani, un doppio misto in occasione degli Internazionali di tennis, eccetera. Che fine faranno? Lo scorso anno la finale di Coppa fra Juve e Napoli fu vista da 11.580.620 (share 42,51%) sulla Rai, che detiene l'esclusiva, e da 56 Paesi in tutto il mondo. Ma si giocò di sera. Allo stadio Olimpico erano presenti 61.344 spettatori. La Lega spera di rifare il sold out. Vero che questa partita, visto anche l'anno poco felice delle due romane, vale la Champions, come ha ricordato capitan Totti: ma i potenziali teppisti, che cercano solo i disordini e della partita se ne fregano (anche perché molti di loro, essendo daspati, non ci potrebbero nemmeno andare), stavolta vanno messi in condizione di non poter nuocere. Il presidente della Repubblica intanto è stato invitato ma non ha ancora risposto se potrà essere presente.