Coppa Italia, rebus vendita libera

06/05/2013 11:00

Tutto a posto? Assolutamente no. Nei bar, quelli reali e quelli virtuali come e , si è accesa la discussione su tutto il resto. Primo punto, i prezzi. La costa 30 euro, i Distinti Sud 50, la Monte Mario 120. Un’esagerazione? Detto che a fissarli è la Lega, e non le società, detto che la Roma è riuscita a convincere la Lega a ridurre di 10 euro il prezzo della tribuna (la passata edizione costava 130 euro), sulla carta sì, sono cifre assolutamente fuori dalla portata di molti portafogli. Però è vero che sono anni che la Lega applica queste tariffe. A Milano ricordano spesso come si tratti di una finale. Secondo punto (ma non per importanza), le modalità di vendita. Ci sarà o meno una fase libera? Già, perché per tutti i settori si procederà così: dalle ore 10 del 10 maggio alle ore 20 del 14 maggio è prevista una prelazione per gli abbonati sia con la Privilege sia con la Home, dalle 12 del 15 maggio quella per i possessori delle fidelity card, e quindi della As Roma Privilege e della As Roma Away. Ok, dalle 12 del 15 maggio. Ma fino a quando? Ecco, ci siamo. È qui il nodo da sciogliere, il motivo di contrapposizione tra le forze dell’ordine e le forze del calcio. Una contrapposizione che la Roma avverte sicuramente di più della Lega, fisicamente distante dai palazzi romani. Leggete qua: «In caso di disponibilità residua di tagliandi saranno comunicate successivamente le relative modalità di vendita». Questo è quello che scrive la Lega. Che per la Roma invece si traduce in: «Sull’eventuale disponibilità residua dei suddetti settori, verranno valutate e comunicate ulteriori ed eventuali modalità di vendita». Se osservate bene, tra i due comunicati ufficiali c’è una differenza. Per la Lega, le modalità della vendita saranno «comunicate». Per la Roma, saranno «valutate e comunicate». Valutate. A Trigoria sono evidentemente pessimisti. L’ultima parola sarà del Gos, che per l’Olimpico è il Commissariato Prati. Spetta a loro la gestione dell’ordine pubblico dalle parti del Foro Italico. Il timore è che mettendo in vendita poche centinaia di biglietti, residui delle prelazioni, si possano generare quelle che in gergo sono definite «criticità» (ma è un eufemismo) davanti ai punti vendita. La soluzione, che è poi anche l’auspicio, è che si ripeta l’esperimento dell’anno scorso, quando juventini e napoletani poterono acquistare on line i biglietti in vendita libera.

OCCHIO ALLA SÒLA Onde evitare quello che altrove chiamano "pacco" e a Roma è meglio conosciuta come "sòla", è meglio attenersi scrupolosamente ai comunicati ufficiali. Spieghiamo. Su internet abbondano i siti che offrono i biglietti a prezzo maggiorato, o stramaggiorato come stavolta per la finale di Coppa. Sono dei bagarini, solo più tecnologici. Ora, normalmente il sovrapprezzo, chiamiamolo così, viene giustificato dalle spese di spedizione o da altri "servizi" necessari a legittimare l’esborso straordinario. Occhio, però, perché per il derby di Coppa il giochino non vale. I tagliandi possono essere comprati esclusivamente dai titolari di abbonamento o fidelity card e non è ammesso il cambio nominativo. In sostanza, sono incedibili. Se li comprate, spendendo anche 1700 euro per una Monte Mario, o vi restituiscono i soldi, perché magari ignoravano l’impossibilità di fare il cambio utilizzatore, oppure si tratta di una truffa vera e propria. In entrambi i casi, scordatevi di entrare il 26 maggio all’Olimpico.