04/05/2013 10:45
(A. POLVEROSI) - La frase di Montella lo accompagnerà per le prossime settimane perché racchiude, in modo sintetico ed efficace, il presente e il futuro di Adem Ljajic. «E lui ad aver bisogno della Fiorentina più di quanto la Fiorentina ha bisogno di lui». Ventidue anni a settembre e un contratto da rinnovare, perché scade nel 2014 e non è il caso, per il club viola, di ripetere una storia come quella di Montolivo. Sulle parole del tecnico, il giovane Adem rifetterà in questi giorni che lo separano dal primo importante bivio della carriera. Ogni giocatore ha un allenatore di riferimento. (...)
Si è creata fra i due, fra Ljajic e Montella, unintesa particolare. Il ragazzino che aveva preso le labbrate da Delio Rossi (non da uno scalmanato) giusto un anno fa, ha preso un bacio sulla testa da Vincenzo Montella; il ragazzino che sembrava racchiuso dentro quei confini anagrafici e incapace di sbocciare è diventato in un solo girone un giocatore fondamentale per la Fiorentina. Montella dice di non avere meriti nella crescita dellex amante della Nutella, in realtà gli ha trovato prima un posto in organico (la scorsa primavera voleva lasciare Firenze, lha detto lui stesso), poi in squadra e infine nella classifica dei cannonieri del 2013: sette gol nel girone di ritorno, più di quanti ne ha fatti il suo quasi coetaneo Lamela, che lo supera nettamente nella stagione complessiva.
IL RUOLO - Montella gli ha trovato anche e soprattutto la posizione. Ljajic è un attaccante esterno, uno che parte da sinistra per tagliare al centro, invertire il piede e piazzare il suo destro micidiale. Gli ha coperto le spalle (come ha fatto a Cuadrado) trasformando il 3-5-2 nel 4-3-3 e limitando le uscite di Pasqual le cui incursioni, nella prima parte di campionato, erano state una delle armi più affilate della Fiorentina. Montella ha insistito su Ljajic, anche dopo partite in cui invece di migliorare sembrava regredire. (...)
IL DUELLO - Anche Lamela è un attaccante esterno e anche Andreazzoli, dopo averlo impiegato come esterno destro nel 3-5-2 al suo debutto a Marassi contro la Samp, gli ha lasciato solo mansioni offensive. Hanno fatto un percorso simile, anche se largentino sembra più vecchio, e non più giovane, di un anno rispetto a Ljajic per la continuità di rendimento mostrata in tutto il campionato. Hanno una tecnica simile con la palla al piede e tutte due, vista letà, devono ancora imparare fino in fondo i meccanismi e i tempi di movimento di tutta la squadra sia con la palla che, soprattutto, senza palla. E il meglio di Fiorentina-Roma (...)