La fantasia al potere

04/05/2013 10:45

 
CRESCENDO - Sì, sta crescendo e bene il giovane Erik, sguardo da tanguero e sinistro di velluto. E’ il ragazzo forte, quello del ‘92 che lascia sul posto avversari molto più esperti di lui, usando anche le maniere forti. Perchè, danzando tra le linee, il talento di Buenos Aires sa tirare di fioretto ma anche di sciabola, salvo chiudere in gol con la grazia di un Nureyev del calcio. Solo quattro gol nella sua prima stagione giallorossa con Luis Enrique, già 15 quest’anno, contendendo il primato di cannoniere giallorosso al connazionale Osvaldo ma segnalandosi (come un certo ...) anche come delizioso assist man. (...)
 
UOMO CHIAVE - Chissà cosa teme in particolare Montella di Lamela. (...) Qualsiasi cosa Montella tema del giovane Erik, è un qualcosa di cui tener conto, perché proprio Lamela, nello scacchiere di una partita che promette gol e spettacolo, può essere una delle chiavi vincenti della Roma. Soprattutto se impiegato nei tre dietro la punta, secondo il vecchio schema spallettiano rispolverato forse con qualche colpevole ritardo da Andreazzoli. In questa posizione Erik può dare una mano al centrocampo ma soprattutto può essere letale nelle ripartenze a campo aperto. (...)
 
SIRENE - A 21 anni e con margini di miglioramento ancora molto ampi, Lamela e i suoi 15 gioielli senza tirare rigori, non sono passati certo inosservati, tant’è vero che i due Manchester hanno mandato spesso osservatori a dargli un’occhiata. Il in particolar modo ha chiesto informazioni ricevendo dalla Roma una sorta di “per cortesia girate alla larga”. Di questo passo però, sarà bello ma anche difficile spegnere le sirene lontane ma in costante avvicinamento. 
 
(...) Oggi Montella avrà finalmente il piacere (o il dispiacere) di veder giocare Lamela sotto i suoi occhi. Così potrà valutarne concretamente la sua pericolosità, forse rivedendo per un attimo in quel sinistro magico, il sinistro dell’Aeroplanino d’oro.

(A. POLVEROSI) - La frase di Montella lo accompagnerà per le prossime settimane perché racchiude, in modo sintetico ed efficace, il presente e il futuro di Adem . «E’ lui ad aver bisogno della più di quanto la ha bisogno di lui». Ventidue anni a settembre e un contratto da rinnovare, perché scade nel 2014 e non è il caso, per il club viola, di ripetere una storia come quella di Montolivo. Sulle parole del tecnico, il giovane Adem rifetterà in questi giorni che lo separano dal primo importante bivio della carriera. Ogni giocatore ha un allenatore di riferimento. (...)

Si è creata fra i due, fra e Montella, un’intesa particolare. Il ragazzino che aveva preso le labbrate da Delio Rossi (non da uno scalmanato) giusto un anno fa, ha preso un bacio sulla testa da Vincenzo Montella; il ragazzino che sembrava racchiuso dentro quei confini anagrafici e incapace di sbocciare è diventato in un solo girone un giocatore fondamentale per la . Montella dice di non avere meriti nella crescita dell’ex amante della Nutella, in realtà gli ha trovato prima un posto in organico (la scorsa primavera voleva lasciare Firenze, l’ha detto lui stesso), poi in squadra e infine nella classifica dei cannonieri del 2013: sette gol nel girone di ritorno, più di quanti ne ha fatti il suo quasi coetaneo Lamela, che lo supera nettamente nella stagione complessiva.

IL RUOLO - Montella gli ha trovato anche e soprattutto la posizione. è un attaccante esterno, uno che parte da sinistra per tagliare al centro, invertire il piede e piazzare il suo micidiale. Gli ha coperto le spalle (come ha fatto a Cuadrado) trasformando il 3-5-2 nel e limitando le uscite di Pasqual le cui incursioni, nella prima parte di campionato, erano state una delle armi più affilate della . Montella ha insistito su , anche dopo partite in cui invece di migliorare sembrava regredire. (...)

IL DUELLO - Anche Lamela è un attaccante esterno e anche Andreazzoli, dopo averlo impiegato come esterno nel 3-5-2 al suo debutto a Marassi contro la Samp, gli ha lasciato solo mansioni offensive. Hanno fatto un percorso simile, anche se l’argentino sembra più vecchio, e non più giovane, di un anno rispetto a per la continuità di rendimento mostrata in tutto il campionato. Hanno una tecnica simile con la palla al piede e tutt’e due, vista l’età, devono ancora imparare fino in fondo i meccanismi e i tempi di movimento di tutta la squadra sia con la palla che, soprattutto, senza palla. E’ il meglio di -Roma (...)