20/05/2013 10:15
Mentre De Laurentiis ha bloccato Benitez e promette di annunciarlo via Twitter, l'unica certezza di ieri arriva da Mazzari, ed era quella attesa. «Il mio futuro non sarà più al Napoli - conferma il tecnico dopo il ko dell'Olimpico - come dice Capello, in Italia un allenatore più di quattro-cinque stagioni non deve restare nella stessa squadra, altrimenti gli stimoli finiscono. Ho voluto dirlo solo alla fine del campionato per rispetto. La scelta l'ho presa da tempo e avevo già pensato di farlo quest'estate, tanto che ho rifiutato il rinnovo di contratto giocando sulla mia pelle. Se finiva male il campionato, chissà come si metteva per il futuro. Invece mi è andata bene».
Dietro questa frase si nasconde la voglia di Mazzarri di monetizzare al massimo il suo momento d'oro e mettere da parte l'idea di una sosta: la pensano così pure i dirigenti della Roma. «Un anno senza calcio non può stare», è la loro convinzione. «Devo decidere se è giusto cambiare aria o stare fermo - prosegue Mazzarri - d'ora in poi valuterò le offerte: se avrò l'adrenalina giusta accetterò, altrimenti starò fermo qualche mese». Non un anno, quindi. Come se volesse aspettare una panchina in corsa, come quella dell'Inter dove Stramaccioni rischia di ricominciare da esonerato in partenza. Lo hanno cercato anche Malaga e i russi dell'Anzhi, ma è difficile che scelga di andare all'estero. «Non ho incontrato né parlato con nessuno, lo ha fatto l'avvocato Bozzo per conto mio, ma decido io. Da domani ragionerò sul futuro. Potrei anche riposarmi un po' e ripartire quando riceverò una proposta interessante. Mi vogliono tutti? Penso di meritarmelo» è la chiosa dell'allenatore. Che la Roma l'ha incontrata eccome in tempi non sospetti. «E' una piazza bellissima con un grande società» ammette.
Ma evidentemente non basta per raggiungere un accordo sul contratto - balla un milione a stagione tra domanda e offerta - e i programmi. Quindi Sabatini non può permettersi di mollare Allegri. Ottenuta la Champions al fotofinish, l'altro toscano è più saldo sulla panchina del Milan e incassa anche la conferma di Galliani. Ma il vero ostacolo si chiama Berlusconi. «Con l'allenatore non c'è alcuna situazione strana - assicura Galliani - il suo rapporto è buonissimo anche con il presidente. Berlusconi non mi ha confermato di aver detto che Allegri andrà alla Roma. Resterà? Contano i fatti, abbiamo tenuto il tecnico quando avevamo sette punti di ritardo dalla terza, ha un altro anno di contratto, il resto sono indiscrezioni e contano poco». Allegri non si sbilancia perché vuole garanzie sul mercato per restare.
«Ora mi riposo un giorno - ha detto lallenatore del Milan - poi parlerò con Galliani e saprete. Con la società non ho alcun problema. In questi tre anni ho sempre raggiunto gli obiettiv i e il mio contratto scade nel giugno 2014. Ma magari mi vogliono cambiare, però andar via con un contratto non si può». Il «condannato» Andreazzoli annuncia che «sarò il primo a sapere il nome del mio successore» e rivendica i suoi meriti. «Con il mio staff abbiamo creato un gruppo unito, i numeri ci danno ragione: abbiamo vinto 9 partite su 16 giocate - ricorda l'allenatore giallorosso - non è roba da poco. La nostra proiezione di punti sarebbe 71 e ci sono squadre che ne hanno fatti 70 e sono osannate. Mi do un voto alto». Viva la sincerità.