Lazio, è tutto tuo: Coppa ed Europa
27/05/2013 09:36
LENTEZZA - Avendo negli occhi la finale di Champions, si è potuta verificare la differenza che limita oggi le potenzialità delle nostre squadre a livello europeo. Al di là della qualità, è lintensità che rende il nostro calcio poco competitivo, almeno ai livelli più elevati. Roma e Lazio, preoccupate di non scoprirsi, hanno affrontato la gara a ritmi molto blandi. Manovra lenta e squadre poco aggressive, con la Lazio che da un punto di vista organizzativo dava limpressione di poter gestire meglio la vicenda agonistica e la Roma che si affidava alle qualità individuali, tutte e due, però, condizionate da una forma atletica evidentemente imperfetta alla fine di una stagione molto lunga. Luna e laltra, comunque, interessate soprattutto a limitare al minimo i pericoli (Marquinhos laterale destro per controllare la velocità di Lulic; Ledesma davanti alla difesa con la conseguente rinuncia da parte di Petkovic alla seconda punta). Insomma, una corsa con il freno a mano tirato tanto è vero che dopo mezzora si segnalavano solo un paio di opportunità (una per Klose agevolata da un imperfetto rinvio di Lobont che poi sempre sul tedesco si produceva in una goffa respinta e una di Bradley alla fine di una bella azione in velocità). (...)
FORFAIT - Linfortunio di Ledesma ha obbligato Petkovic ad aggiornare il suo modulo, sempre con una certa prudenza, comunque. Al posto dellargentino è entrato Mauri che si è messo a fare il trequartista con Onazi che, contemporaneamente, si dedicava alla protezione della difesa e al controllo di Totti. La conseguenza era un certo allungamento della Lazio con la Roma che provava a uscire dal letargo. La Lazio pur concedendo qualcosa in più, riusciva a mantenere un certo ordine e a costruire dal punto di vista offensivo le cose migliori. Tanto è vero che il gol di Lulic al 26 non può essere considerato un evento imprevedibile (ancora una volta gran volata di Candreva a destra, cross basso con Lobont colpevolmente superato nellarea piccola, Marquinhos che «lisciava» essendo stato colto in controtempo e Lulic che trovava limpatto per la zampata vincente). Nel calcio, soprattutto quando la condizione è precaria, lorganizzazione aiuta e non è un caso che la Roma, dopo aver subìto il gol, abbia comunque faticato ad aprire spazi nella «strutturata» squadra di Petkovic nononostante linserimento di Osvaldo, il temporaneo passaggio a una sorta di 4-2-1-3 (per il successivo ritorno allo schema iniziale con Dodò a sinistra e Destro defilato).(...)