Massucci: «Un modello nuovo: i tifosi ci seguano»

24/05/2013 11:41



E' nato un modello nuovo, unico per gestire grandi eventi sportivi?

«Sì. Parliamo di tutto ciò che riguarda strettamente l'area stadio, quindi di competenza della Lega Calcio che organizza l'evento: steward, filtraggio, prefiltraggio, accrediti, varchi, tornelli. Ci tengo a ribadirlo per il rispetto di istituzioni e colleghi che stanno lavorando su altri fronti cruciali per comporre questo mosaico della sicurezza per la finale di Coppa Italia. Il prefetto Pecoraro e il Della Rocca hanno ribadito dall'inizio di questa avventura come fosse necessario mettere insieme le energie di tutte le componenti interessate per puntare a dar vita a una giornata di festa. Mi pare che questo sia avvenuto e il comunicato del Prefetto sottolinea proprio questo impegno comune».

In cosa consiste l'elemento di novità del modello?

«E' stato valorizzato al massimo l'impegno dell'ente organizzatore attraverso una serie di iniziative, dal coinvolgimento dei bambini degli oratori, a quelle delle due società impegnate in una serie di iniziative congiunte, anche con i rispettivi tesserati, forse impensabili prima per un derby. Ecco la novità che rende questo modello la nuova base a cui affidarsi in futuro. Poi potrà essere perfezionato, modellato su nuove iniziative, magari diverse da queste rese necessarie anche dalla carica di rischio che potrebbe portare un derby con sé. A questo proposito però voglio dire una cosa, già evidenziata dal Della Rocca qualche giorno fa: si è respirato un clima di allarmismo su alcuni organi di informazione che nessuno, né le autorità nazionali e men che mai quelle provinciali di pubblica sicurezza hanno minimamente alimentato subdorando situazioni di rischio».

Un modo per dire che sarebbe il caso di smetterla. La vendita dei biglietti è proceduta secondo i piani?

«Assolutamente sì e senza scollature. C'era un piano concordato tra Osservatorio e Lega da giorni e portato avanti così come era stato pensato: i fidelizzati con abbonamento, quelli senza, categorie particolari e poi una vendita libera che non crea nessun rischio di mescolanze inopportune. Sottolineo che a livello concettuale mescolarsi tra tifosi non sarebbe negativo, non lo è. E le situazioni a rischio create da qualche scalmanato si controllano. L'importante è evitare alla radice che ci siano contatti tra le frange estreme». (...)