09/05/2013 10:36
Domenica sera la Roma andrà a San Siro e si troverà di fronte il Milan di Allegri, che con il rotondo successo di ieri a Pescara è sempre più vicino al traguardo Champions. Unimpresa, viste le premesse con cui era iniziato il torneo rossonero. Ancora di più alla luce di un inizio disastroso. Il finale è completamente diverso, tanto da aver convinto i tifosi, i giocatori e anche Adriano Galliani. E Berlusconi? Ieri il presidente rossonero ha chiamato il tecnico, una telefonata di una decina di minuti prima della partita. Un riavvicinamento? Prove di disgelo? Allegri ha spiegato così il senso della conversazione: «Mi ha chiamato per sapere come stavano i ragazzi e per fare un in bocca al lupo. E stata una normale telefonata tra presidente e allenatore. Il presidente mi ha sempre dimostrato grande fiducia, tra me e lui non cè mai stato nessun problema. Il futuro? Lo ripeto per lennesima volta, tutto è rimandato a fine campionato. In questo momento conta solo il Milan».
Il vice di Allegri, Mauro Tassotti, ha intento spiegato così la situazione allenatore: «Siamo concentrati sullobiettivo, abbiamo la testa su quello, poi tra dieci giorni si deciderà tutto - ha detto a Sky -. Allegri rimane? Mi auguro che Massimiliano rimanga, perchè è un grandissimo tecnico. Si fanno delle ipotesi, ma nella realtà non cè nulla. Le cose tra dieci giorni si sapranno e tutto sarà più chiaro a tutti. Verranno fatti dei chiarimenti e si sapranno delle cose».
Se la telefonata di Berlusconi sembra dare forza allipotesi di una possibile permanenza di Allegri al Milan, il mancato incontro tra De Laurentiis e Mazzarri sembra spingere questultimo un po più lontano da Napoli.
Il faccia a faccia tra i due è slittato e dovrebbe arrivare a fine campionato, non troppo distante dalla sfida dellOlimpico proprio contro la Roma. Da allenatori che potrebbero essere della Roma a uno che poteva essere giallorosso ma non lo è stato, Laurent Blanc. Lex tecnico del Bordeaux nonché ct della nazionale francese ha raccontato così i contatti avuti con la società giallorossa quando si era posta la necessità di sostituire Zeman: «I contatti con la Roma erano veri, ma non eravamo sulla stessa lunghezza donda - ha detto a LEquipe -. Non si sono concretizzati per diverse ragioni da entrambe le parti».
Poi i suoi progetti per il futuro: «Voglio rilevare una sfida, avere delle ambizioni e del tempo, anche se nel calcio sappiamo cosa vuol dire tempo. Non parlo di cinque anni, di quattro, o tre... ma di un po, comunque. Per investire, per lavorare bene. Mi manca molto il calcio. Se tornerò ad allenare in Francia oppure allestero? Sarà il tipo di sfida a determinare la scelta, non il paese. Il mio obiettivo è quello di competere e misurarmi con Mourinho, con Ancelotti, che sono considerati i migliori».