Napoli e Fiorentina cercano Osvaldo, la Roma apre l’asta

28/05/2013 11:16

 
ESEMPIO - Dani, diminutivo affettuoso atto a dimostrare che qualche persona cara in fin dei conti deve averla, non riuscirà neppure questa volta a battere il suo record. Record di fedeltà che vale per le donne della sua vita e soprattutto per le squadre. Due stagioni con una maglia e si cambia. Sarà lo stesso anche con la Roma (...). Perdere Osvaldo è una disgrazia. Tenerlo sarebbe un suicidio, un altro da parte di questa Roma che ne ha già commessi tanti ma continua a camminare grazie alle sue sette vite.

Fuori dell’Europa, due sole competizioni alle viste per la prossima stagione, un centravanti giovane come in fila per entrare, la possibilità di prendere una punta centrale esperta per premunirsi. A questo punto Osvaldo diventa un lusso, di quei lussi che mordono. Solo che il ragazzo si deprezza da solo a ogni bravata. Questo litigio con Andreazzoli, prima faccia a faccia e poi per interposti vecchi e nuovi media, gli è costato il posto in Nazionale. Basta e avanza per abbassarne la quotazione. Poi la pubblicità internazionale data al caratteraccio del giocatore aiuta gli acquirenti e non certo i venditori.

GUSTI - La Roma non regalerà Osvaldo. Non può permetterselo in assoluto e comunque i soldi le servono per rifornire il nuovo allenatore dei giocatori che chiede. Vuole quantomeno rientrare dei 17 milioni spesi. C’erano diverse squadre pronte ad arrivare a cifre quantomeno vicine. Il Tottenham era in pole, ma se decide di accogliere l’esule Franco Baldini eviterà per quieto vivere di mettergli accanto Osvaldo. La e la sono interessate, molto interessate. Però la prima si è ormai orientata su Higuain e a questo punto l’italoargentino è sceso a livello di seconda scelta. Adesso il club che chiama con maggiore insistenza è il . à e società a Osvaldo non dispiacciono. Si parte da una base d’asta di dieci milioni, bassa per la Roma. Che aveva trovato la destinazione ideale nell’Anzhi. Ma quelle telefonate arrivavano da troppo lontano e da un’aria troppo gelida per i gusti di Osvaldo e delle sue numerose famiglie.