Napolitano: «Stop al razzismo e alle faziosità»

25/05/2013 10:50


GLI ULTIMI EPISODI - La piaga del razzismo, una bestia volgare e pericolosa, attanaglia il Paese e nelle Curve trova una perfida sublimazione. Napolitano affronta il toro per le corna: «Non riesco nemmeno ad attribuire una valenza ideologica ai cori razzisti - sottolinea il Presidente - perchè se c’è lume di intelligenza non si può fare del razzismo, nell’Italia di oggi, nell’Europa d’oggi. E’ soltanto degrado del costume civile. Bisogna riuscire a spazzarlo via dagli stadi, e il calcio ne guadagnerà grandemente. Competere sì, ma la contrapposizione alimentata da certe fazioni delle tifoserie, sia nella politica sia nel calcio, è altra cosa. Voi sapete meglio di me quali siano i nemici del calcio: deviazioni speculative che hanno dato luogo a eventi giudiziari clamorosi; la violenza in qualsiasi forma si manifesti; e infine la beceraggine.». (...)


IL MESSAGGIO - Napolitano approfitta della presenza dei presidenti Pallotta e Lotito, dei calciatori e Saha, del presidente del Coni, Malagò, e da quello della Lega A, Beretta, per utilizzare parole chiare, che non lasciano spazi a interpretazioni e inchiodano - spalle al muro - chi prova a girarsi dall’altra parte: «Il razzismo è segno del degrado del costume civile. La faziosità becera va spazzata dagli stadi come dalla politica. Bisogna essere rivali in campo senza essere faziosi». Domani pomeriggio il Presidente non sarà presente all’Olimpico e sarà dunque rappresentato dal Presidente del Senato, Grasso. Ma un messaggio di campo Napolitano lo manda lo stesso, perché sia «una giornata di serenità e di passione sportiva. Chiunque vinca - ha detto il Capo dello Stato - sarà una bella giornata».


IL MINISTRO - Il ministro per l’Integrazione Cécile Kyenge si è accodata al messaggio anti-razzista di Napolitano è ha aggiunto: «La Coppa Italia non è razzista. E neanche l’Italia. Questa sfida calcistica può essere un momento in cui lo sport romano, italiano, possa lanciare in modo chiaro e inequivocabile un messaggio che dica un No netto a ogni forma di razzismo che spesso avvelena questo meraviglioso sport. (...)».