Segna Thereau, Europa in bilico

08/05/2013 10:03

OCCASIONE - Per la Roma la sfida di ieri era una ghiotta occasione per agganciare, almeno per una notte, la . Anche per questo era lecito attendersi un altro atteggiamento, un approccio diverso, se non feroce almeno determinato. Invece, la squadra di Andreazzoli è parsa replicare il copione indigesto messo in scena contro il , nonostante il Chievo non apparisse armato di idee bellicosissime. Sistemata con tre difensori e sostanzialmente dietro le due punte (Osvaldo e ), la Roma ha mostrato non poche difficoltà nella costruzione dell'azione perdendosi soprattutto nelle vie centrali dove andava a sbattere contro il muro edificato da Corini con cinque difensori e tre centrocampisti impegnati in un lavoro di grande copertura. Sarebbe stato necessarrio allargare il campo e muovere la difesa con improvvisi cambi di gioco (attività in cui si impegnava solo ). La squadra di Andreazzoli facilitava il compito degli avversari giocando sotto ritmo e tenendo troppo palla.(...)
 
SCOSSA - Vedendo il tempo scorrere e le difficoltà diminuire in misura limitata, Andreazzoli decideva, dopo aver spedito in campo al posto di Piris rimasto ferito alla testa in seguito a uno scontro con Dramé, di rischiare anche Lamela (lasciato inizialmente in panchina poiché diffidato) per provare ad aggiungere velocità e creatività sull'esterno. La Roma, in realtà, nella ripresa ha provato ad aggredire gli avversari affidandosi, però, più alla volontà che all'organizzazione. Tanto è vero che in mezz'ora solo in tre occasioni la squadra di Andreazzoli si avvicinava pericolosamente dalle parti di Puggioni (due volte al 9'con un tiro di deviato sulla traversa e con una conclusione di testa di spedita in angolo dal ; quindi con Dodò che trovava sulla sua strada il muro di Puggioni e Andreolli). Il tecnico giallorosso provava a rimescolare le carte prima mettendo sulla fascia, dopo accentrandolo in seguito all'ingresso sul terreno di gioco di Lamela, per riportarlo, poi, di nuovo sull'esterno avanzando il compagno argentino e richiamando in panchina . Cresceva l'ansia della Roma e cresceva anche la paura di una beffa finale. Che arrivava puntuale, firmata da Thereau.