Totti-Pallotta: è gelo

29/05/2013 09:53

Madrid e dintorni Del resto, parlando con France Football, è tornato a parlare dell’ipotesi (inverosimile) di un addio: «Ho delle offerte da club stranieri, non italiani. E se dovessi andare via andrei all’estero. Ma so che invecchierò con questa maglia ». Le offerte arrivano da Usa, Francia, Spagna e dal mondo arabo. Già, la Spagna, dove nel 2004 stava per sbarcare al Real. «Volevo una grande per vincere, in quel momento i dirigenti non potevano darmi quello che volevo. Fossi andato al Real avrei vinto tre e due Palloni d’Oro. Ma il cuore ha deciso di restare e preferisco ciò che ho fatto con la Roma: la fedeltà è già una vittoria. C’è solo il rammarico di non aver vinto 2-3 scudetti in più».

Mai biancoceleste Francesco ha parlato anche della Lazio. «Una parola per definirla? Niente». A cui ha poi aggiunto, scherzando: «Purtroppo ho degli amici laziali, ma se mio figlio Cristian un giorno uscirà con una tifosa biancoceleste, a casa non ci rientra». Chiusura con i ricordi. Quelli dolci come Germania 2006 («Dopo l’intervento alla gamba, Lippi in ospedale mi disse: "Verrai al Mondiale anche con una gamba sola"»). E quelli brutti come Carlos Bianchi. «Insisteva perché me ne andassi, pensava fossi un giocatore normale. Voleva Litmanen, per lui era stratosferico. Poi giocai benissimo il torneo con Mönchengladbach e Ajax e Sensi disse: "Da qui non si muove"».

e Intanto, però, la Roma si trova a dover gestire altri tormenti. A Londra Baldini proverà a chiudere la cessione di Stekelenburg al Fulham e parlerà di col Chelsea. Poi c’è la situazione- : il talento bosniaco (nel mirino del Bayern) prima di decidere se restare in giallorosso vuole capire chi sarà l’allenatore e quale sarà il progetto tecnico. Altrimenti, c’è il forte rischio che decida di cambiare aria. E la Roma, francamente, non se lo può permettere.