Ultimatum

28/05/2013 10:28

Si dice...ma dai perdere nel calcio ci sta. No, non ci sta. Alla finale di coppa Italia, di questa coppa Italia qui, potevamo perdere solo ai rigori perché al nostro era venuto un infarto sull’ultimo tuffo. Solo così - ripetiamo solo così - avremmo forse accettato la sconfitta, chiedendoci perché prima di chiudere gli occhi non fosse riuscito a deviarla oltre il calcio d’angolo. E lo dico perché si capisca bene che cosa il tifoso romanista pensa. Ad una società così povera di romanisti forse fa bene saperlo. Il tremendo silenzio della società dopo la squallida prestazione fornita dalla squadra in uno degli appuntamenti più importanti e significativi della sua lunga storia è inaccettabile. Paragonabile a lasciare una fidanzata incinta a cui si era promesso il giorno prima un matrimonio coi fiocchi.

E facendolo per di più tramite un semplice sms, negandosi poi alle sue richieste di chiarimento. Se si esclude un comunicatino che forse arriverà a tarda sera per dire che si è ringraziato Andreazzoli per quanto fatto, di ufficiale, a ventiquattrore da una disfatta così grave, non c’è nulla. Nulla che chiarisca perché si è venduto Osvaldo prima della finale e poi lo si sia portato in panchina con i nervi a fior di pelle. Nulla che chiarisca perché da due settimane si sia fatto chiaramente capire al povero Andreazzoli che se anche avesse vinto la coppa del Mondo la sua carriera come allenatore della Roma era destinata a finire. C’era in arrivo Allegri. Se ci si aggiunge di essere andati anche a punzecchiare lo zoccolo duro del tifo mettendo mano al simbolo e aver considerato ufficialmente un errore aver fatto un contratto a Zeman, c’è di che restare molto perplessi. Anche perché via Zeman, via il gioco. Se dobbiamo pensare di giocare d’ora in avanti con lanci lunghi dalla difesa è meglio darsi ad altro sport.

Ma fortunatamente non sarà così. Perché non lo accetteremmo mai. E Allegri, che entro due giorni dovrà sciogliere i suoi ultimi dubbi e dire se decide o meno di diventare il nuovo allenatore giallorosso, non ama giocare a "palletta". A noi tifosi della Roma non piace neanche che uno debba prendere tempo, anche perché se rispondesse poi che non si muove da Milano sarebbero grane serie. Ci è già capitato di ripiegare su seconde o terze scelte e non va proprio bene. Comunque se si vuole girare pagina in modo serio e vero - in questo momento così sconfortante - si chiuda rapidamente con il nuovo allenatore, si facciano acquisti pesanti (un paio di calciatori Allegri li potrebbe anche portare dai rossoneri) e di comprovato valore entro giugno. In modo da far crescere i nostri viziati ragazzi in modo equilibrato. E facendogli anche capire che il posto in prima squadra è il massimo a cui aspirare. Non il minimo da cui partire. Non sono sicuro che questo basterebbe a gettare su di una ferita che non si potrà mai rimarginare, la tintura di iodio necessaria a farla smettere di sanguinare. Anzi sono sicurissimo, non basterà. Ma faremo finta che basti. Per il momento.