06/06/2013 10:32
È stata una giornata intensa a Trigoria. Di sicuro. Sabatini è tornato a Roma nel tardo pomeriggio. Ha relazionato al telefono i manager, riuniti dalla tarda mattinata nel centro sportivo. Tra loro, per la cronaca, cera anche Franco Baldini. Sabatini ha illustrato pregi e difetti di ogni candidatura e sono state analizzate le cifre delle trattative. Ma come stanno realmente le cose? Chi è davvero in pole per la panchina della Roma? È un rebus. Un bel rebus, però. La società ha in pugno Rudi Garcia, la sensazione è che possa prenderlo quando vuole. Anche perché il Lille sembra averlo scaricato.
«Ci vuole tempo - spiega il dg Frédéric Paquet - per fare una valutazione delle voci di mercato. Noi ci siamo presi un po di tempo per fare il punto della situazione. Purtroppo non ci siamo qualificati alla Champions League e questo è anche motivo di riflessione per giudicare il rapporto tra noi e Garcia. Abbiamo lavorato cinque anni insieme, è giusto pensare su cosa fare. Entrambi stiamo parlando e vedo segnali positivi in tal senso. Abbiamo un rapporto eccellente con lui, i legami sono forti e si discute con la massima trasparenza. Oggi Garcia è un allenatore del Lille e con lui stiamo già pianificando la prossima stagione». In Francia, dove laltro giorno davano per fatto laccordo della Roma con Blanc (mentre a Trigoria tiravano il freno a mano), parlano di una proposta del Psg proprio a Garcia. Un anno di contratto, un traghettamento, lintenzione è di affidare lanno successivo la panchina a Wenger. Idem con Blanc. Anche qui, offerta di un annuale.
Si dice che il Psg sia tentato anche dalla pista Mancini, che però ha un peso specifico superiore a Blanc e che quindi molto difficilmente accetterebbe il ruolo di pontiere. Questo "peso specifico" superiore ha i suoi svantaggi. Perché mentre Rudi Garcia si accontenterebbe di un biennale a 1,2 milioni a stagione, per Mancini ne potrebbero servire 5. Molto, ma molto di più, di quello che la Roma aveva offerto a Mazzarri e Allegri. Cè un altro pro, nel nome di Mancini. I grandi campioni della Roma lo accoglierebbero a braccia aperte. Perché, si sa, tra grandi campioni del passato, del presente - e attenzione, del futuro - ci si capisce al volo