06/06/2013 10:22
Baldini aveva rimesso il mandato nelle mani di Pallotta anche al termine della scorsa stagione, ma in quel caso il presidente lo aveva confermato. Stavolta, però, le cose sono diverse e forse hanno cominciato ad esserlo proprio un anno fa, quando alcuni cambiamenti allinterno del management della Roma furono interpretati proprio come la spia di una perdita dinfluenza da parte dello stesso Baldini. Già da un po parlava da "ex". Lintervista al sito del Tg1 prima del derby, in cui difese il suo operato, va riletta proprio alla luce della decisione comunicata ieri. E anche quella totale assunzione di responsabilità dopo la finale di Coppa Italia sa tanto di decisione già presa anche allora. Infatti la sua uscita di scena non va collegata alla scelta del futuro allenatore, di cui Baldini non si stava occupando.
Era andato a Londra da Pallotta (con cui ha sempre avuto un grande feeling) dopo il derby, chiedendo al presidente di (tornare ad) avere i pieni poteri, altrimenti avrebbe preferito andarsene. Che ci sia unincompatibilità con la parte "americana" della società e in particolare con il CEO Zanzi, non è una novità. La risposta che ha dato Pallotta a Baldini è nei fatti, quelli di ieri. Resta buono il legame con Sabatini, con cui lex dg pare sia stato a cena ieri sera. Con Franco Baldini spariscono quindi i problemi della Roma? Difficile pensarlo. Lesperienza insegna che la logica del capro espiatorio non funziona mai. Di sicuro, se già da un anno era depotenziato, lex dirigente giallorosso (che pare destinato al Tottenham) non può avere tutte le colpe per questa stagione e su molti aspetti, ad esempio il nuovo logo, non ha avuto voce in capitolo. Sè sentito con le mani legate e, pur rimanendo affezionato alla Roma, ha preferito chiuderla qui, pagando lui per tutti. La Roma, questo è certo, continua. Con le cose buone già fatte da questa proprietà e con quelle da migliorare, che poi si concretizzano esclusivamente nei risultati.