Bertolacci: bravo, ma non dite che fa il trequartista

12/06/2013 10:46

«L’ho girata di prima, è andata bene. Quella N che mostro quando esulto è per Nicole, la mia ragazza, ma la dedica è per tutta la famiglia e per chi mi sta davvero vicino. Speravo in un’opportunità, l’ho avuta, meritavo di trovare uno spazio. In fondo con Ferrara ho sempre giocato, poi sono stato un po’ fuori e l’Under me la sono riguadagnata con il lavoro dando sempre tutto, come stavolta contro la Norvegia».

Centrocampista Andrea risponde piccato quando gli dicono che è un trequartista. Mangia gioca col 4-4-2. Tradotto: lui con questo modulo fa più fatica: «Io nasco centrocampista centrale, non certo trequartista. Alla Roma in Primavera il trequartista lo faceva , mica io. Certo, mi adatto. Ma non guardate solo quello che ho fatto quest’anno al negli ultimi mesi. È vero, Ballardini, a cui devo tanto perché non mi ha mai tolto, mi ha utilizzato così e me la sono cavata. Ma fare il trequartista in Italia è dura: pochi spazi e tante botte».

Love «Brandolicchio » non le ha mai mandate a dire. Ha carattere, è romano e romanista dentro. Ma il gli è rimasto nel cuore. «È una piazza in cui sono stato benissimo. Ricorda Roma e Torino. Devo dire grazie a Ballardini, ma pure a De Canio e Delneri. Mi hanno fatto giocare. Cosa fondamentale per uno della mia età». Forse solo la Roma non ci ha creduto, ma è successo con quasi tutti i Primavera, tranne che con : «Lui ha avuto la fortuna di Zeman. Io con Luis Enrique avrei giocato, ma al 23 agosto ho insistito per andare. E la comproprietà mi ha fatto bene. Ho 70 presenze in A, più di tutti nell’Under. Non credo sia un caso. E giocare nel è un orgoglio e un punto di partenza».