29/06/2013 11:34
I tifosi, dunque, possono dormire sonni tranquilli: se De Rossi non è incedibile, in caso di cessione al suo posto arriverà uno meglio di lui. Lennesimo autogol della Roma in tema di comunicazione è stato veramente grossolano: già dire che tutti sono in vendita (tranne Totti) sa tanto di Udinese (e in più così si deprezzano gli eventuali cedibili), indirizzare poi il discorso su De Rossi ha avuto leffetto di un clamoroso boomerang. Certo, si potrà dire: Pallotta (che ha appena venduto capitano e vicecapitano dei Celtics) non poteva immaginare che Daniele avrebbe incantato contro la Spagna. Giusto, ma mai come in certi casi il silenzio è doro. Perché un conto è vendere un giocatore incedibile e un altro uno cedibile.
LA PRESTAZIONE - La Roma è (ovviamente) libera di fare ciò che vuole con qualsiasi suo tesserato, ma più che pensare a cedere Daniele dovrebbe preoccuparsi di capire come mai il De Rossi azzurro è così diverso da quello giallorosso. Il sole e il buio. Il giorno e la notte. Il bianco e il nero. «Un indemoniato. Lotta e governa, chiude in tackle e accende la ripartenza, poi passa in difesa ed è mostruoso nelle chiusure» (La Repubblica); «Partita daltri tempi» (Corriere della Sera); «Disbriga bene le due fasi, recupero e possesso. Dopo lintervallo la sorpresona: difensore centrale. Comincia per lui unaltra partita, ancora più bella. De Rossi alla Franco Baresi: chiude, riparte, rilancia» (La Gazzetta dello sport); «Primo tempo davvero sontuoso: chiusure ermetiche, fondamentali nel costruire le prime azioni da gol con lanci perfetti», (La Stampa); «Sontuoso da centrale difensivo» (Il Corriere dello sport): ecco alcune pagelle dei quotidiani di ieri. Possibile che uno così non faccia ancora comodo alla Roma? E, fuori la verità, la sua sarebbe una cessione di natura tecnica o economica? De Rossi non serve alla causa di Rudi Garcia oppure il suo contratto è di peso per le casse di Trigoria? «Per favore non credete a tutto ciò che leggete o sentite», ha twittato ieri Mark Pannes, uomo forte di Pallotta. Per credere alle 29 sconfitte in due anni, alle tre stagioni senza Europa non serve leggere i giornali.
LUNO E LALTRO - Se De Rossi va così bene con lItalia e così male nella Roma, le spiegazioni sono molteplici. Non vè dubbio che, ad esempio, avere Pirlo e non Tachtsidis al proprio fianco oppure Maggio e Giaccherini e non Piris e Dodò sugli esterni aiuta, e pure parecchio. Ma è soprattutto diverso latteggiamento mentale che accompagna DDR nella Roma e in nazionale. Il Daniele azzurro non ha paura di niente, quello giallorosso ha paura di tutto. Nellultimo anno con la Roma non ha reso come doveva soprattutto per colpe sue, ha commesso un sacco di errori, non cè stato con la testa e con il fisico. «Giocare nella Roma mi dà una pressione diversa, meno mondiale ma più passionale e a volte forse mi confondo e mi coinvolge troppo», ha dichiarato qualche giorno fa. «Penso che quando gioco male, gioco male per colpa mia e quando gioco bene, gioco bene per merito mio», ha aggiunto. Un giocatore da recuperare, insomma. Da ricostruire.
SOLDI O RUDI? - E qui torniamo allinterrogativo di prima: (eventuale) cessione per causa tecnica oppure economica? Il (non) mercato attuale della Roma spinge a pensare che Sabatini prima di comprare abbia bisogno di cedere («Tutti cedibili, tranne Totti», ricordate Jim?), dunque è il caso di aspettarsi qualsiasi notizia. Privarsi di De Rossi potrà anche risultare una scelta strategicamente corretta sul piano tecnico; metterlo così pubblicamente sul mercato è una mossa sicuramente non corretta sul piano finanziario. Già lui si è svalutato da solo, deprezzarlo ulteriormente dallinterno della società è da dilettanti.