19/06/2013 09:44
Cuore Roma Oggi contro il Giappone, perciò, Cesare Prandelli affiderà ai due le chiavi del cantrocampo azzurro, sotto la supervisione di Sua Maestà Pirlo, ovviamente. Nel cuore di De Rossi, però, cè anche altro, visto che viene sollecitato a tornare sulle dichiarazioni dei giorni scorsi («a Roma tante calunnie su di me») e lui conferma tutto. «Non è questo il momento di parlare di questo argomento. Rivendico le dichiarazioni che ho fatto, ma sarebbe irrispettoso se ora mi distraessi troppo pensando a Roma e al futuro. Il futuro è domani, poi il Brasile e quindi speriamo semifinale e finale». La Nazionale di sicuro lo rasserena, e Daniele marca la differenza anche tecnica con la Roma... «La serenità si costruisce negli anni. Quando è arrivato Prandelli la situazione non era delle migliori. In grandi appuntamenti non avevamo fatto bene, poi abbiamo ricominciato a ricostruire unidea di gioco e di comportamenti. Non basta questa per alzare i trofei, però è una cosa che aiuta. In ogni caso, non penso che uno giochi bene solo perché è sereno, ma è perché è aiutato da un certo impianto, da un certo organico e dai compagni, mentre in una stagione negativa del gruppo, anche le prestazioni individuali vengono meno».
Spagna e Giappone Virando sul Giappone, De Rossi dice: «Kagawa è la stella, ma ora hanno una organizzazione tale che gli consente di essere pericolosa anche contro di noi. La Spagna? Cè un pizzico dinvidia. Non si stufano di vincere né di giocare quel calcio. Non ho mai creduto chiuso quel ciclo anche se il Barcellona ha perso in Champions. La Spagna mantiene un livello sempre alto, ma lItalia continua a migliorare. Arriviamo noi in finale con loro, quindi significa che siamo sempre lì». Proprio vero. E stavolta con Aquilani a fianco. Una Nazionale col cuore romano, in fondo, è sempre unemozione speciale.