De Rossi ritrova la Spagna per guidare la nuova Italia
26/06/2013 09:35
ARRIBA ESPANA
Domani a Fortaleza contro la Spagna campione di tutto, De Rossi tornerà al suo posto. Forte della rete segnata al Giappone, che lha portato a quota 15 nella sua classifica azzurra, e che ha ribadito come il De Rossi dellItalia sia un altro giocatore rispetto a quello della Roma. Lha confermato lui stesso, dando spiegazioni più o meno condivisibili. E, come accaduto nelle due partite giocate prima della squalifica, Daniele dovrebbe giostrare a centrocampo nonostante lintenzione di Cesare Prandelli sia quella di schierare la sua nazionale con la difesa a tre. Insomma, De Rossi non verrà spostato in difesa, nel ruolo di centrale, come accaduto nella partita desordio di Euro 2012, a Danzica il 10 giugno dello scorso anno. In quelloccasione, Daniele fu costretto a giocare dietro per necessità, dato che non cerano altri difensori disponibili. E fece anche una bella figura, con lItalia capace di imporre il pareggio (1-1) alle Furie Rosse. Risultato ben diverso da quello della finale della stessa competizione, a Kiev, ancora contro la Spagna. Una finale giocata da DDR in mezzo al campo, non più in difesa. Nonostante la differenza di risultato tra le due partite dello scorso anno, Daniele domani verrà impiegato da centrocampista. Perché Prandelli ha a disposizione tutti i suoi centrali, cioè i tre juventini bis-campioni dItalia. E non cè bisogno di ricorrere a soluzioni di emergenza.
LO SCHEMA
Nel centrocampo che si va profilando per domani, De Rossi dovrebbe muoversi, come sempre, al fianco di Pirlo (che va spedito verso il recupero). Un situazione di gioco che Daniele conosce bene ma che, visto il valore dellavversario, dovrà essere supportata da una prestazione di spessore. La Spagna rappresenta il peggior avversario che potesse capitare agli azzurri, soprattutto ad unItalia che dovrà fare a meno di Balotelli, già rientrato in Italia. E che, per questo, deve rivoluzionare il proprio sistema di gioco. Si sta provando sia il 3-5-1-1 che il 3-4-2-1 sempre con Alberto Gilardino terminale offensivo. Nel secondo caso, il centrocampo a quattro sarebbe composto, da destra a sinistra, da Maggio, Pirlo, De Rossi e Giaccherini, con Marchisio (o Montolivo) e Candreva fantasisti alle spalle di Gilardino. È questa al momento lipotesi più gettonata, ma cè ancora tempo per provare e riprovare. Un sistema di gioco che, di fatto, è la sintesi di quanto provato dal ct Prandelli nelle ultime settimane. Lunico dato che appare al di sopra di ogni sospetto è che la linea di difesa davanti a Buffon sarà a tre, formata da Barzagli, Bonucci e Chiellini. Un ritorno al passato, per lItalia, anche se in una versione complessiva leggermente diversa rispetto allesperienza in Polonia-Ucraina.
TRIGORIA E REAL
Carlo Ancelotti da ieri è ufficialmente il nuovo allenatore del Real Madrid. Una notizia che era nellaria e che non ha sorpreso nessuno. Una non novità che potrebbe chiamare direttamente in causa De Rossi, da sempre stimato dallex tecnico del Psg. La sensazione è che se il Real farà unofferta per portare Daniele a Madrid troverà terreno fertile sia al Bernardini che a casa De Rossi. Stesso discorso se alla porta della Roma dovesse bussare il Chelsea di Josè Mourinho. La Roma non ha mai detto che De Rossi è in vendita, ma non ha mai neppure detto che non lo è. La situazione è un po fumosa, come se la società stesse aspettando una prima mossa del giocatore. E viceversa. Di certo, mai come in queste settimane era stata concreta lipotesi di una separazione tra le parti. Rudi Garcia (ieri a Trigoria con Sabatini ha parlato di tutti i giocatori della Roma, quindi anche di De Rossi) pubblicamente sullargomento non si è voluto esprimere più di tanto, ha detto e non detto rinviando ogni discorso alla dirigenza. Con tutta probabilità, la faccenda legata a De Rossi subirà unaccelerazione dopo la fine della Confederations e si arriverà ad una soluzione. In un senso o nellaltro.