16/06/2013 13:36
Ma Roma è così: uno scudetto ne vale cento, ma cento volte puoi stare lì a rimpiangere quelli che non hai vinto.
Ma torniamo a quellesaltante 17 giugno di dodici anni fa. La Roma batteva il Parma 3-1 con i gol di Totti, Montella e Batistuta e si cuciva sul petto il terzo scudetto nellOlimpico in estasi nonostante la vittoria della Juventus contro lAtalanta. Un campionato di testa, in cui la Roma è stata sempre al comando della classifica a partire dal Roma-Bologna 2-0 della prima giornata. Con gli avversari sempre vicini, ma mai in grado di superare i giallorossi.
In realtà quel campionato la Roma lo vinse da più lontano, quando Franco Sensi, scottato dallo scudetto della Lazio nella stagione precedente, decise di investire e forte sulla squadra per lavare lonta... E così, anche grazie allentrata in Borsa, ecco Batistuta, pagato qualcosa come 70 miliardi di lire a 30 anni. Ecco Samuel ed Emerson, e cerano già Totti, Montella e Delvecchio, Cafu e Candela. Capello era arrivato lanno prima per gettare le basi del trionfo, dettando una ferrea disciplina allinterno di Trigoria.
Quella Roma, come ben sanno tutti i tifosi giallorossi, vinse molto meno di quanto avrebbe potuto, guarda caso, come la Roma di Liedholm ventanni prima dopo il secondo scudetto. Forse è destino che i tifosi giallorossi debbano aspettare tanto per poi godere altrettanto. Ma perchè? Chi ha detto che godere tanto e più spesso non si può? Mr. Pallotta (and company), faccia una grande squadra e guardi queste immagini. Qui non se ne può più.