09/06/2013 10:54
Ha una laurea sufficiente a insegnare educazione fisica alle superiori e il diploma che gli consente di allenare dovunque e chiunque, in Francia e fuori. Non gli ha mai fatto prendere tutta questaria, è vero, ma per prenderlo ha studiato altrove. Nel suo vecchio altrove, in Spagna. E andato a Valencia, da Rafa Benitez. Non ero nessuno, ricorda, eppure lui si fermava volentieri a parlare con me. Due anni fa Garcia ha portato il Lille, compagnia di giro in un circuito teatrale infarcito di maestri del palcoscenico, a vincere campionato e coppa di Francia. Come ha fatto? Semplice: ogni volta che il sipario salzava i suoi cominciavano a far girare il pallone e a girare essi stessi al pari di una catena dingranaggi. Il primo sms di congratulazioni ricevuto arrivava da Benitez. (...) Garcia conta sulla sua saracena determinazione di conquista, sulla sua fantasia tattica, sulla sua conoscenza del calcio europeo, spagnolo in particolare. (...)
E conta anche sulla sorte. Non è troppo superstizioso, ma spagnolo alle radici del cuore sì. Anzi, andaluso, e nessun andaluso rifiuterebbe il dono di un indalo. Un indalo è un omino stilizzato sormontato da un semicerchio. Forse è un santo, forse un prigioniero o un giocoliere. Probabilmente è un simbolo a due facce che rappresenta un uomo mentre si rifugia in una caverna per sfuggire alla pioggia e alluscita quando vede larcobaleno. Messaggero degli dei, significa il nome. (...)
Curiosi criteri di selezione, ma non più curiosi dei suoi. Uno che ha studiato il ticchete e tacchete del Barcellona proponendone una versione meno robotica, più agile, e che ha girato la Spagna intera per piacere e per lavoro ma non è mai stato al Camp Nou. Solo perché non mi hanno mai invitato, tiene a far sapere. Con i suoi giocatori non è né sergente né di ferro. «Cerco di tenere il giusto mezzo. Discuto, consiglio, io correggo loro e loro correggono me. Con le mie figlie faccio lo stesso» . Ai giocatori e non alle figlie legge negli spogliatoi articoli con le parole di Del Bosque, Guardiola e Nadal. (...)