Garcia: "Roma, vinciamo così"

13/06/2013 09:52

FILOSOFIA - Lui, Rudi, che evoca nel nome il tedesco volante, la cravatta ce l’ha, e anche la voglia di dire qualcosa in italiano. Lo fa subito, tanto per far capire che di qui a poco saprà espimersi facilmente nella nostra lingua, che già comprende in fase di domanda.  «Lavoreremo per la felicità dei nostri tifosi». Poco prima in francese aveva invece detto qualcosa di più scontato ma che doverosamente ci sta: «Sono fiero di essere alla Roma, sono venuto per vincere. E’ il mio obiettivo».  Come?  «La mia filosofia di gioco è offensiva, ma questo non significa che io non pensi a come ci si difende. Tutt’altro». Frase questa che sembrava perfino ispirata da finalmente rilassato al suo fianco, che disegnava cerchi di fumo immaginari nell’aria, aureole giallorosse per il suo Rudi, che finalmente ha portato a Roma. Unica battuta sul suo modo di vedere il calcio perchè per il resto, saggiamente ed intelligentemente ha dato appuntamento a Trigoria.  «Parleremo di calcio a Roma quando anche i vostri colleghi che non potevano essere qui potranno intervenire». Non sono mancati i ringraziamenti al Lilla, la squadra che lui ha portato al trionfo due anni fa in Francia, ma che gli ha dato anche tutta la fiducia possibile e il tempo per realizzare il suo calcio.  «Sono rimasto molti anni al Lilla, sono uno fedele, spero di restare a lungo anche alla Roma» dice fornendo l’assist a Pallotta che poco dopo ripeterà lo stesso concetto. 
 
FINALMENTE - (...)  «Nei prossimi giorni sarò in Italia, Tutti mi avete parlato di cosa rappresenta la Roma. So cosa rappresenta il club, conosco bene la squadra. Adesso bisogna andare sul posto e conoscere gli uomini. Ho bisogno di conoscere tutto di Roma e della Roma, le persone, le strutture, Trigoria. Sarà una full immersion. Per quanto riguarda la squadra in questi giorni stiamo definendo l’organico con il direttore ». Non poteva mancare un ringraziamento alla sua ex squadra il Lilla:  «Non dimentico, per me è stata un’esperienza importante» . Poi si è un po’ presentato:  «Ho fatto tutto il mio percorso in Francia, a partire dai dilettanti. Sono passato in Seconda Divisione con il Digione, con cui sono arrivato in semifinale di Coppa di Francia, un traguardo importante per quella realtà. Poi sono salito di categoria, con il Le Mans per una stagione e poi il Lilla». Puntuale più dell’anticiclone delle Azzorre la domanda su . Ma la risposta è diplomatica:  «No, per adesso non ho avuto modo di parlare con nessun giocatore. Ho veramente voglia di essere a Roma per farlo con tutti. Sono un tipo di allenatore che ha bisogno di amare i propri giocatori, per condurli in un percorso che possa arrivare lontano». Dettagli già noti: per lui due anni di contratto con opzione del terzo.