02/06/2013 12:42
Ma cè un inconveniente, per il VIP, una nemesi, perché i social network sono strade a doppio senso di marcia: se sei su Twitter o su Facebook chiunque può raggiungerti con una critica, un commento, una richiesta o un insulto, e a questo non cè modo sottrarsi. Bisogna essere capaci di sostenere la pressione che la pazza folla è improvvisamente in grado di esercitare sul tuo delicato ego di celebrity, e alla lunga questo può risultare un problema per molti. I despoti e i potenti, nellantichità, incaricavano un architetto di costruire vie di fuga sotterranee dai loro palazzi per poter scappare in caso di assalto popolare, ma poiché sapevano che quella stessa via, se conosciuta, avrebbe potuto addirittura far entrare i rivoltosi nella sua dimora, per prudenza facevano uccidere larchitetto subito dopo che aveva ultimato il lavoro. Oggi i VIP non possono fare altrettanto, e se Roger Federer ha coraggiosamente affrontato due sessioni di botta e risposta su Twitter dopo la disfatta con Nadal a Roma («Ehi,Roger,maperché hai servito così piano?», «Non è che sei finito?», eccetera), cè da credere che molti altri si stuferanno di sentirsi costantemente in balia degli umori popolari, e abbandoneranno i social network per tornare alla buona vecchia conferenza stampa con i giornalisti che saranno anche dei rompiscatole, e faranno anche delle domande scomode, ma restano pur sempre dei professionisti, e rispettano tempi e regole, e quando il tempo è finito smettono.