21/06/2013 11:20
Peccato però che i due si vedranno solo dopo il ritiro visto che De Rossi fino al 30 giugno sarà impegnato in Brasile e poi andrà un mese in vacanza. Non è detto quindi che ci sarà il tempo per stringersi la mano, a meno che la Roma non tolga il centrocampista dal mercato. Ma a spingere per andare via stavolta potrebbe essere proprio il giocatore stanco di una piazza che in questi mesi gli ha contestato di tutto. «Se la Roma può fare a meno di me? Vorrei che me lo chiedeste anche quando gioco male e comunque è un discorso ampio che non posso affrontare io», ha dichiarato dopo la partita di mercoledì notte con un pizzico dorgoglio per aver tagliato un altro traguardo.
Il gol col Giappone, infatti, è il 15˚ in azzurro (il quinto nel 2013) e lo consacra come il centrocampista più prolifico della storia della nazionale italiana insieme a Colaussi (ma parliamo di quasi 80 anni fa). Uno più di Rivera. La gloria azzurra stride sempre di più con lanonimato in giallorosso, spiegato da De Rossi (e da Prandelli) anche con leccessiva pressione che cè nella capitale. Ma se prima il divorzio veniva percepito come la naturale conclusione di un rapporto finito, oggi la Roma potrebbe tentare di salvare ancora una volta il matrimonio dichiarandolo incedibile. Sabatini però è a Milano per dare lassalto definitivo a Nainggolan: con 10 milioni più un giovane da girare al Cagliari (Romagnoli?) laffare potrebbe chiudersi. Il belga (che di partite in nazionale ne ha giocate 4) nello scacchiere di Garcia dovrebbe prendere proprio il posto di De Rossi. Sabatini è convinto di portare a casa anche un colpo da 20 milioni per far dimenticare la possibile cessione di Capitan Futuro: difficile Pastore, quasi impossibile Jovetic, possibile Paulinho sul quale è piombato però anche il Real. Dalla Spagna intanto continuano le voci su un interessamento del Barça per Pjanic. Il suo agente smentisce: «Non è arrivata nessuna telefonata. Miralem sta bene a Roma»