24/06/2013 10:17
IL ROMANISTA (A.F. FERRARI) - «La Roma? Mi sono giunte delle notizie, fa sempre piacere. Ora sono concentrato sulla Nazionale, ne parlerò alla fine del torneo». Così Julio Cesar, dopo la partita tra Italia e Brasile, ha commentato le indiscrezioni di mercato che vedrebbero la Roma interessata al suo cartellino. Roma che per "lAcchiappasogni" (così lo chiamavano i tifosi dellInter) potrebbe rappresentare proprio la realizzazione di un sogno. Il sogno di tornare a livelli importanti «dopo quello che è successo con la squadra nerazzurra» che ha «cambiato» e «tanto» la sua carriera.
Ma cosa è successo con lInter? Niente di particolare: lo scorso anno il club nerazzurro, semplicemente, decise di risolvere il contratto con il suo portiere perché non aveva più intenzione di puntare su di lui. Insomma, una cosa normale nel mondo del calcio. Una scelta che, però, il brasiliano ha vissuto male, come ha più volte ammesso: «Laddio allInter è stata una pagina triste», le sue parole pronunciate solo qualche giorno fa. Un addio che, però, gli ha permesso di conoscersi «meglio, ho potuto capire quanto fossi forte - ha dichiarato lo scorso gennaio -. Per farmi forza, mi sono ispirato ad una frase di un film della saga di Rocky, quando il protagonista dice al figlio: "La vita non è un arcobaleno, quello che conta è quanto sei forte per poter superare le avversità"».
DallInter è finito al Queens Park Rangers, in Premier League, dove ha ritrovato se stesso e la nazionale: «Se sono in nazionale lo devo a loro, sono lunica squadra che ha creduto in me». Un squadra che ha avuto una stagione difficile chiudendo allultimo posto con soli 25 punti e, quindi, retrocedendo in Championship (la serie B inglese). Risultati che, però, non devono trarre in inganno. Julio Cesar, infatti, durante la stagione ha più volte evitato sconfitte clamorose e, qualche volta, portato a casa dei punti. Particolarmente impressa nella memoria dei tifosi del club londinese la partita di esordio del brasiliano in Premier League con il QPR (15 settembre 2012) nel match contro il Chelsea. La partita terminò sul punteggio di 0-0 grazie a diversi suoi interventi che permisero di mantenere inviolata la propria porta.
Il Julio Cesar "recente" lo conoscono tutti. In particolare tutti sanno cosa è riuscito a fare con lInter, con cui ha giocato dal 2005 al 2012, e con il Brasile. Vittorie su vittorie. Sono, infatti, sedici i trofei vinti con queste due squadre: cinque scudetti, tre Coppe Italia, quattro Supercoppe italiane, una Champions League e una Coppa del mondo per club, con lInter e una Coppa America nel 2004 e una Confederations Cup nel 2009, con la Seleçao. Insomma, un palmares di tutto rispetto.
Ma come e dove è nato calcisticamente il portire brasiliano (classe 79)? La sua carriera professionistica inizia nel 1997 quando entra nella prima squadra del Falmengo come vice del veterano Clemer. Nel 2000, diventa titolare dei rossoneri con cui vince il campionato per quattro volte. Le prestazioni di alto livello fornite con il club culminano con la chiamata della nazionale brasiliana in vista della Coppa America 2004, che vince da protagonista. Proprio le prestazioni in questa manifestazione attirano linteresse dellInter che nel gennaio del 2005 lo prende per poi girarlo al Chievo Verona. Con i gialloblù, però, finisce quasi sempre in tribuna perché considerato il terzo nelle gerarchie dei portieri dopo Luca Marchegiani e Sergio Marcon: in tutto riesce a collezionare solo tre panchine. Tuttavia trova ugualmente il modo di entrare nella storia dei gialloblù, divenendo il primo calciatore del club a vestire la maglia della nazionale brasiliana. Lestate successiva passa allInter con cui, storia nota, ha vinto di tutto. Il 29 agosto del 2012, però, la storia con il club nerazzurro finisce ufficialmete con la risoluzione del contratto e una lettera di ringraziamento della società. Il giorno successivo, Julio Cesar chiede e ottiene la possibilità di salutare i propri tifosi prima del fischio di inizio di Inter-Vaslui. Saluto che lo porta a piangere durante il giro di campo con i tre figli e che culmina con una lettera, da lui scritta, in cui raccontava i 7 anni passati con il club. Pochi giorni dopo si accasa al Queens Park Rangers firmando un contratto quadriennale da 2,5 milioni allanno. Ora, però, potrebbe tornare in Italia, alla Roma.