Lultimo affare nel mirino il passaggio di Perea alla Lazio
26/06/2013 10:27
Autori di un meccanismo fiscale nato per non pagare le tasse sugli scambi di cartellini. E finito per affinarsi soprattutto nei rapporti coi paradisi fiscali vicini allAmerica Latina, tra i quali le Antille Olandesi. Tanto che uno dei casi più recenti e meglio confezionati sarebbe il recentissimo acquisto da parte della Lazio del giovane colombiano Perea Andres Bryan.
I CONTRATTI
Per la società As Roma, lunico contratto sotto la lente dei pm di Napoli è il passaggio dal Lecce alla Roma di Marco Cassetti. Lacquisizione è del 2006 e Cassetti è rimasto alla Roma praticamente sempre, compreso un ultimo prolungamento costato 1,8 milioni di euro più bonus, per la stagione sportiva 2011-2012 durante la quale ha giocato pochissimo per poi finire al Watford football club. Laccordo del 2006 era gestito da Alessandro Moggi, come pure è passato sulla scrivania del figlio di Lucianone già indagato per il sistema Gea, quello di Guglielmo Stendardo. Contratto «a titolo temporaneo e successivamente a titolo gratuito allAtalanta Bergamasca Calcio Spa», si legge nel decreto di perquisizione con cui gli uomini del comando provinciale di Roma si sono presentati ieri mattina a Formello. Cè la firma di Riccardo Calleri, sul secondo contratto acquisito nella sede della Lazio. Linteresse questa volta è per Pasquale Foggia che per la verità con La Lazio non gioca già dallestate del 2011. La finanza lavora in questo caso al «trasferimento a titolo temporaneo con opzione per lacquisto a titolo definitivo allUc Sampdoria».
LARGENTINA
Ma il contratto più significativo per lindagine, potrebbe finire per essere quello di Bryan Andrés Perea che ha firmato pochissimi giorni fa, lo scorso 5 giugno, il trasferimento a Formello dalla squadra colombiana Deporitivo Calì. Perché, stando alla ricostruzione degli investigatori, il meccanismo di evasione fiscale si è evoluto negli anni. Inizialmente era semplicemente un modo per togliere spese ai giocatori facendo contenti anche procuratori e squadre: se da contratto spetterebbe allo sportivo pagare il 5% al procuratore quando chiude un accordo, sarebbe stata prassi diffusa nei 41 accordi ora sotto osservazione, far pagare alle società quel 5% dovuto. Ma offshore o in veste di benefit ai giocatori, in modo che la società non pagasse tasse e i procuratori neppure.
Col tempo, il meccanismo sarebbe stato ulteriormente perfezionato dai procuratori argentini, di qui il ruolo centrale di Mazzoni e Rodriguez. Sarebbero stati proprio gli argentini ad individuare alcuni paradisi fiscali vicini allAmerica Latina per gestire la maggior parte dei contratti sospetti. Non più solo le compravendite di giocatori, ma tutti i diritti, compresi quelli di immagine. Nel decreto di acquisizione si specifica che la procura vuole tutti i «contratti realizzati tra il club ed il suo agente aventi ad oggetto prestazioni di natura diversa da quella sopra citata (ad esempio attività di scouting, organizzazione di eventi, intermediazione nei diritti di immagine).