La ditta Lavezzi e Mazzoni tra dribbling e milioni: tutto nasce dai contratti del Pocho
26/06/2013 09:51
RINNOVO - Il primo Lavezzi, quellindemoniato capace di stravolgere lopinione pubblica in un paio di mesi, quanto gli basta per mandar via qualche chilo di troppo, guadagna quanto unonesta comparsa del campionato italiano, viaggia sui 500mila euro stagionali e comincia a bussare alla porta di De Laurentiis - assieme al suo manager, Alejandro Mazzoni - quando ormai è divenuto un intoccabile: il primo ritocco è quasi automatico e porta al raddoppio nellestate del 2008 ma la statura del pocho è cresciuta e lo strappo avviene nel giugno del 2009, con Lavezzi che anticipa il rientro in Argentina, lascia una lettera a Sky, parla di «tradimento». In teoria, ci sarebbe il Liverpool che lo vorrebbe; in pratica, è strategia per riuscire a monetizzare la propria esplosione e avvicinarsi ai parametri eonomici di una star. In sintesi si va allo scontro e alla rottura: trascorre il tempo e soltanto nel gennaio del 2010 arriva il nuovo scatto retributivo, con ulteriore adeguamento: viaggia - stavolta - oltre intorno ai due milioni e trecentomila e riesce ad ottenere la promessa da parte di De Laurentiis che nellestate del 2012 verrà ceduto. (...)
SPONSOR DI CHAVEZ - E in quel momento che compare, quasi dal nulla, Cristian Gabriel Chavez: arriva pure lui dal San Lorenzo, è assistito pure lui da Alejandro Mazzoni, è accompagnato pure lui (come era accaduto con il Pocho) da un bel po di diffidenza ma a differenza dellamico e collega (e di colui il quale le leggende metropolitane indicano come sponsor) non riuscirà a lasciare un segno: la sua presenza è impalpabile, finisce per restare ai margini, fa tanta panchina e qualche (rarissima) apparizione, debutta a San Siro, contro lInter (entrando sul 3-0 per il Napoli a undici minuti dalla fine), ricompare a Palermo (e sempre sul 3-0 per il Napoli). E un operazione low cost: un milione e duecentomila euro per acquistarlo, duecentocinquantamila euro dingaggio. Praticamente unombra....