Non aprite quella porta: la Roma pare un film horror

23/06/2013 12:38

E così, dopo la cessione al Fulham, che si era materializzata già a gennaio prima del tragicomico dietrofront giallorosso con il avvisato del ripensamento quando era a Londra per le visite mediche, il problema si ripropone. È un caso che va avanti da parecchio. Negli ultimi dieci anni gli inquilini della porta giallorossa sono stati i più disparati: dallo scudettato e mai troppo amato Antonioli in poi, oltre a Stekelenburg, si sono alternati Lupatelli, Pelizzoli, Zotti, Curci, Doni, Artur, Julio Sergio, e Goicoechea.

Alcuni (Doni per un paio di stagioni con Spalletti e Julio Sergio nell’anno dello scudetto sfiorato con Ranieri) hanno avuto una buona riuscita, sugli altri è meglio stendere un velo. Ora deve ricominciare la ricerca, che in realtà lo aveva portato nelle settimane scorse a bloccare Rafael, numero uno del Santos ed erede designato di Julio Cesar, che però non convince . Il tecnico francese, consapevole che non può permettersi di sbagliare niente, all’erede preferisce il titolare.

Ecco perché l’ex numero uno dell’Inter, che ha una clausola che gli consente di liberarsi praticamente a costo zero dal retrocesso QPR, è tornato di moda nelle ultime ore. C’è però un’importante controindicazione: vuole uno stipendio di 3,5 milioni netti, troppi per un calciatore che a settembre compirà 34 anni. La pista Rafael non è del tutto tramontata, ma la Roma, che ha da settimane un accordo con il calciatore, non parteciperà ad aste per il suo cartellino e non si sposterà dall’offerta di 4,5 milioni già recapitata al Santos.

Di alternative credibili e affidabili, però, non ce ne sono molte in giro. Negli ultimi giorni sono circolati i nomi di parecchi candidati, da Jefferson del Botafogo a Ruffier del Saint Etienne, passando per Diego Alves del Valencia, che ha il passaporto italiano ma anche altri due anni di contratto con la formazione spagnola. I nomi italiani non sono di quelli che entusiasmano le folle: Viviano, rimandato a Palermo dalla , è in stand-by. Viene da una stagione disastrosa con la maglia viola e non sembra la soluzione ai problemi romanisti. Così come Sorrentino, anche lui del Palermo, che potrebbe essere un buon secondo per consentire ad un giovane di crescere con tranquillità. Magari Rafael. Se riuscirà a convincere che è lui il nome giusto per blindare la porta giallorossa.