«Roma, ora si vince»

13/06/2013 09:23

Che traguardo , insomma, è stato presentato ieri a New York, in una fugace conferenza stampa negli uffici della Raptor. Ha già detto qualcosa in italiano («Lavoreremo per la felicità dei nostri tifosi. È molto importante »), affidandosi poi alla traduzione di Frederic Massara, proprio come James Pallotta si è affidato alla traduzione del consigliere Mauro . « ha dato prova di essere un allenatore vincente, spero possa rimanere molti anni con noi—ha detto il presidente — È la prima vera decisione che prendo effettivamente da presidente». Et voilà, colpo di spazzola al passato. «Rudi lo seguivamo da tempo, lo abbiamo preso per risultati, storia e attività polivalente — dice —E poi per la sua grande voglia di Roma, che considera un traguardo importantissimo. Speriamo quello definitivo».

Amore trasversale Spazio a , dunque, che con sta già ragionando sulla Roma che sarà (venerdì arriverà a Roma , nel fine settimana potrebbe stringersi per , il nome nuovo è quello di Cabaye del Newcastle). «La mia filosofia di gioco è offensiva, ma non dimentico che per vincere serve un’ottima fase difensiva — dice il tecnico ex Lilla, che ieri con il suo vecchio club si è scambiato messaggi d’amore e di gratitudine —. Non ho ancora parlato con nessuno, neanche con . Ho voglia di farlo presto, perché sono un allenatore che ha bisogno di amare i suoi giocatori. Devo sbarcare a Trigoria per conoscere gli uomini». Ecco, ieri ha dato questa di impressione positiva: sembra sapere cosa fare, a cominciare dal dialogo.

Stadio chic Poi Pallotta ne ha approfittato per fare il punto su altro, a cominciare dalla società. «Ringrazio Baldini, spero resteremo amici. Abbiamo altri manager che lavoreranno ora, anche da qui. Il fatto che non sia sempre presente non vuol dire che non penso alla Roma». Poi il resto: «Sullo stadio lavoriamo da 18 mesi, nei prossimi due avrete cognizione. Sarà l’impianto più bello d’Europa. Il merchandising? Siamo stati invitati per l’All Star Game della Mls, prima ci avrebbero chiuso il telefono in faccia».