01/07/2013 09:29
I sette giorni Il pirotecnico d.s. giallorosso si è dato i sette giorni, a partire da oggi. Manca una settimana al raduno della Roma di Garcia e in questo lasso di tempo Sabatini sarà in grado di soddisfare le richieste del tecnico e sistemare quelle duetre pendenze che tolgono il sonno ai tifosi. La lista delle cose da fare, in realtà, spaventerebbe anche uno staff dirigenziale ricco e organizzato, perciò non vorremmo essere nei panni del d.s., solo al timone dellarea tecnica dopo labbandono di Baldini. Giocatori da vendere per fare cassa, giocatori da comprare con i soldi delle cessioni, staff tecnico da completare con un preparatore atletico (e una sistemazione congrua dello scomodo Andreazzoli), il contratto del calciatore simbolo (Totti) da rinnovare, il destino dellaltra bandiera (De Rossi) da decifrare. A sette giorni dal via ufficiale dei lavori, alla Roma mancano un portiere, un difensore centrale, due terzini, un centrocampista, unala, un centravanti che rimpiazzi Osvaldo. Come si dice da queste parti, non sono fiaschi che sabbottano. Soprattutto se due anni di risultati mediocri e assenza dai palcoscenici europei hanno fatto crollare il tuo appeal.
Quanti no Sabatini lo ha sperimentato sulla sua pelle: voleva Mazzarri e Allegri, ha convinto solo Garcia; cercava Rafael o Julio Cesar, al massimo prenderà Diego Alves; aveva le mani su Paulinho, ma ora fatica a prendere anche Nainggolan (nel caso si ripiegherà sul celebre Rio Mavuba); sognava Jovetic, e si è risvegliato con Gilardino. Nemmeno Benatia, che aveva già fissato le visite mediche, è stato ancora ufficializzato: troppo scaltra lUdinese e troppo debole la Roma, che alla fine sarà costretta a cederle Nico Lopez, che sta impazzando al Mondiale Under 20. Un anno fa luruguaiano era un pupillo di Sabatini, oggi è diventato una pedina di scambio. È la nuova dimensione della Roma, bisogna farsene una ragione.