Malagò e Abete, quanti guai. Ecco cosa potrà succedere...

06/07/2013 16:23

 
Mercoledì infine il comitato nazionale Figc: c'è aria di fronda nei confronti della Figc. Per molte Federazioni prende troppo di contributi Coni: sono 62 milioni all'anno (erano 80) e, per la verità, non vengono affatto sperperati perché vanno al settore giovanile e per le spese di migliaia di arbitri. Il calcio d'altronde ha un movimento che chiaramente gli altri sport non hanno. Ma Alfio Giomi, n.1 della Fidal (Federatletica), e altri presidenti vorrebbero che Giancarlo Abete facesse una bella cura dimagrante: da 62 milioni a meno di trenta. Il n.1 della Figc, di recente, ha più volte ricordato che il 90 per cento delle scommesse (ed è vero) sono sul calcio e che i club danno all'Erario oltre un miliardo all'anno. Vero anche questo ma quanti ne sono stati sottratti al fisco? Certi procuratori facevano gli spalloni di loro iniziativa, o per conto di chi? Ce lo dirà la Guardia di Finanza. Malagò, saggiamente, ha nominato una maxi-commissione che altro fine anno dovrà dire se questo criterio di ripartizione va bene o se, e come, va modificato. Sperando che l'amico Enrico Letta confermi i 408 milioni all'anno di finanziamento dello Stato allo sport: altrimenti sì che sono guai (per tutti).
 
Giorni decisivi: Siena disperato, nelle mani del Monte dei Paschi... 
Volata decisiva per il Siena: la famiglia Mezzaroma non ce la fa da sola ad iscrivere la squadra alla serie B e non ha alcuna intenzione di svenarsi (ha già chiuso col volley a Roma). I debiti sono ingenti (60-70 milioni): se non interviene il Monte dei Paschi e dà garanzie, il club scompare. C'è tempo sino al 19 luglio, ultimo consiglio federale. MassimoMezzaroma non ha pagato gli stipendi e i contributi della passata stagione (il Siena giocherebbe in B con una penalizzazione di 3-4 punti, ma è il male minore), non può e nemmeno vuole anticipare i 10 milioni per l'iscrizione. Dieci milioni che ritornerebbe col "paracadute" per chi è retrocesso dalla A (ma prima deve iscriversi alla B). La Banca-che, come noto, ha i suoi guai- potrebbe anticipare i soldi, mettere un gestore e cercare una nuova proprietà. Non è facile. La situazione è (quasi) disperata. Peccato, davvero. Ma è tutto il pianeta-calcio che va rivisto. Andrea Abodi, presidente della Lega di B, è ottimista: nel giro di 2-3 mesi crede (spera) di mettere le altre Leghe, riluttanti, intorno ad un tavolo e discutere, e varare, la riforma del campionato cadetto. Mario Macalli, con la Lega Pro, la sua l'ha già fatta: per convinzione e per necessità, perché i club scomparivano travolti dalla crisi, ma almeno dal 2014-'15 si avranno solo 60 club (erano 90...) divisi in tre gironi. Una bella, sana, sforbiciata. Abodi vuole scendere da 22 a 20 squadre, e il più presto possibile: ma l'accordo con Beretta e Macalli non sarà per niente semplice. Bisogna che Abete gli dia una mano. 
 
Pugno duro a Lecce, tessera del tifoso e albo striscioni
Pugno duro a Lecce: tredici arresti per gli incidenti dopo i playoff con il Carpi. Fra questi, anche un ultrà del Palermo, in trasferta in Puglia per partecipare alla guerriglia. Le due tifoserie d'altronde sono gemellate. Nel prossimo campionato di Prima Divisione, il Lecce sconterà quattro gare casalinghe a porte chiuse. Certa gentaglia va messa in condizione di non nuocere per un po' di anni. E la guardia non va mai abbassata.
 
La Roma giocherà la prima in casa con la vuota e sul fronte del razzismo c'è ancora molto da fare. Ma con le nuove regole il rischio che si vedano settori dello stadio deserti (non solo all'Olimpico, ovviamente) esiste. E' la "cura" per tenere certa gente lontana. Ma all'Osservatorio due suggerimenti: lascino perdere con l'albo degli striscioni (un fallimento) e rivedano, con calma, tutta la materia della tessera del tifoso. Con gli occhi bene aperti, c'è sempre qualcuno che pensa al business.