25/07/2013 10:52
Lo sa lui, e lo sa anche Kevin Strootman. Lultimo arrivato, che ha già capito tutto: «E un onore giocare con un campione del mondo che ha indossato sempre questa maglia. Spero che resti con noi». E non è la prima volta che lolandese elogia il compagno di squadra, conosciuto proprio ieri a Trigoria. Laveva già fatto nella sua conferenza stampa di presentazione: «Non ci ho ancora parlato, ma sarà un onore essere al suo fianco in campo. È un grande campione, spero che sarà ancora qui a settembre. Possiamo coesistere, vogliamo vincere».
Vincere, insieme. Il concetto è questo. Le due annate appena concluse si possono definire decisamente poco esaltanti, sia per quanto riguarda i risultati, e sia per quanto riguarda le prestazioni di molti, De Rossi compreso. Ma ora il vento è cambiato. Cè Rudi Garcia in panchina, che sul numero 16 giallorosso ha le idee chiarissime: «E un centrocampista polivalente, non cè nessun problema». Può essere De Rossi il regista ideale? «Assolutamente sì» chiarisce. E aggiunge: «Con lui la Roma è più forte». Un appoggio che al 30enne di Ostia mancava forse da troppo tempo. Ieri i due si sono incontrati per la prima volta, vista lassenza del centrocampista al ritiro di Riscone (causa Confederations Cup). Un incontro senza fronzoli, una stretta di mano e una breve chiacchierata.
Cosa si sono detti? Non è dato saperlo, si tratta di segreti da spogliatoio. E probabile, però, che il tecnico abbia ribadito face to face a Daniele quello che già aveva dichiarato pubblicamente: sul numero 16 ci conta, eccome. Poi subito al lavoro: la mattina a parte, assieme a Florenzi, il pomeriggio con il resto del gruppo (doppia seduta prevista anche per oggi, poi domani la partenza per Salonicco). Un momento di festa, però, cè stato anche sul campo. Anzi, poco fuori. Al termine dellallenamento, infatti, De Rossi si è intrattenuto con i circa 70 tifosi presenti che gli hanno fatto gli auguri per i suoi 30 anni e soprattutto - che gli hanno chiesto di rimanere a Roma. Il centrocampista ha firmato autografi e si è messo a disposizione per farsi scattare alcune foto. Tante testimonianze di affetto, che forse spazzeranno via dubbi e delusioni derivati da critiche e pregiudizi che hanno caratterizzato i suoi ultimi anni di carriera. Fatti che lhanno scalfito, ma non abbattuto. Ed è per questo che continua a ripetere: «Mi sono tolto tantissime soddisfazioni con la Roma, apparentemente sono molto meno importanti di quelle della Nazionale, per i più, ma per me sono di una grande valenza» ribadisce a Roma Channel. Sì, perché De Rossi quella maglia non la indossa soltanto. Quella maglia se lè cucita sul petto, nellanima. E se dovesse lasciarla, lascerebbe a Roma anche un pezzo di cuore, cè da starne certi.