Zoro racconta il popolo di Kansas City 1927: dalla rivoluzione Usa al sogno zemaniano

13/07/2013 10:59

Ma il calcio così raccontato, con commenti in romanesco, accorati e mai sobillatori, ha qualcosa di salvifico. C’è ironia e preparazione, amarezza e passione. E’ la cronaca della stagione, partita per partita, con nuovi soprannomi assegnati ai giocatori, piena di autocritica e con un fierezza di fondo: bastonati e sempre pronti a ripartire con un «Daje». I Kansas sono arrivati ad alta quota. Trentamila i loro adepti, e non si tratta solo di quelli le cui date importanti sono dettate dai risultati della squadra del cuore. Nel volume c’è la Roma, dalla Z di Zeman alla A di Anreazzoli, incluso il racconto dell’incontro il 18 dicembre con la vera squadra al completo (ha riso anche Zeman). Ma soprattutto ci sono i romanisti. Zerocalcare illustra benissimo il loro stato d’animo: «La Roma non è mai in vantaggio. Il vantaggio non esiste, è l’oppio dei popoli. Esiste l’ansia, un Grizzly che ti dorme appollaiato sulle spalle e non si sa mai quanto ancora dormirà».