Benatia: «Con Garcia il calcio è felicità»

03/08/2013 10:54



COINVOLGIMENTO - 
Non solo a quelli della Roma. Piacerebbe a chiunque essere allenato da un tecnico come , è questo il senso. «Uno che non lascia niente al caso. Uno che è riuscito a trasmettere un’ottima impressione su se stesso a tutto il gruppo. Che ha portato un modello di gioco intrigante, basato sul coinvolgimento di tutti quelli che stanno in campo».  Dei centrocampisti, soprattutto, e questo potrebbe amareggiare gli uomini della difesa. «Ma niente affatto. Proprio qui sta il punto. Anche noi partecipiamo all’azione. Solo che poi a noi tocca recuperare quando perdiamo palla. Più coinvolti di così si muore». Di fatica, supponiamo. è sinceramente entusiasta della sua nuova squadra [...]. Non ha ancora raggiunto la forma migliore, di tanto in tanto lo sbatacchiano in agilità e in elevazione, però sta migliorando senza fretta [...]. Restano i dubbi sulla sostenibilità di una coppia potente ma non veloce, dato che il suo compagno regolare dovrebbe essere . «Io mi trovo bene anche con Burdisso. Comunque trovo sia molto prematuro affermare che io e insieme siamo troppo lenti. Abbiamo giocato appena due partite. Vediamo i risultati, perché tanto sono quelli a stabilire che cosa vada bene e che cosa no». 



D’accordo. I risultati che contano e che stabiliscono stanno arrivando, il campionato comincia tra meno di un mese, alla quarta giornata c’è la Lazio. Nulla di meglio per capire subito che anno sarà. «Certo, naturalmente, la Lazio. Ma non dimentichiamo che prima di quella partita, senz’altro speciale, ce ne sono altre tre e bisogna vincerle. Dicono che incontriamo squadre deboli. Non ci credo: nel campionato italiano non esistono squadre deboli».



LINGUE
- Facile o difficile che sia, la Roma sembra affrontare l’inizio della stagione con anima e corpo nuovi. C’è entusiasmo negli allenamenti, c’è concentrazione nelle partitelle, c’è rabbia personale agli sbagli. Anche quando non esistono affatto risultati in ballo, né molto né poco importanti. «E’ l’effetto - insiste - Con lui stiamo lavorando volentieri. Già parla benino l’italiano e si fa capire. Ancora di più, è facile e piacevole comprendere come vuole che ci muoviamo sul campo. Ha parlato un paio di volte ed è stato tutto molto chiaro. Per questo è riuscito a modificare l’impostazione del gioco in così breve tempo» [...].  Doveva andare alla Roma all’inizio del mercato. La trattativa si è prolungata per settimane. «Ma io sono sempre stato tranquillo. Ero d’accordo con i giallorossi fin da maggio. Il resto era questione da risolvere tra la mia ex squadra e la Roma. Non ho mai avuto dubbi».