La missione di Daniele: riprendersi la sua Roma

23/08/2013 10:07

Tormenti A patto che il mercato non riservi ulteriori colpi di scena. Anche se è difficile, se non impossibile, pensare a una Roma che dopo Marquinhos, Osvaldo e Lamela si privi anche di . Certo il pensiero c’è stato, e neppure in tempi troppo lontani, visto che qualche giorno fa i dirigenti giallorossi hanno (di nuovo) sondato il terreno col Chelsea. Il contratto da sei milioni netti pesa e tanto nelle casse di Trigoria, orfane per il terzo anno di fila della . lo sa, come sa bene che il suo rendimento dell’ultima stagione non è stato all’altezza: dei soldi e della fama. Per questo, seppur con un umore che non è al massimo, sembra aver messo da parte dubbi e tormenti, per riprendersi la Roma. Intesa come squadra e, se possibile, società. Coi tifosi, almeno stando alla standing ovation che i 30 mila presenti all’Olimpico gli hanno tributatio nel giorno dell’Open Day, sembra tutto ricucito. Solo applausi per lui, che, emozionato più del solito, ha ringraziato. Senza dire una parola. Aspetta a farlo, come ha spiegato dal ritiro della Nazionale. A fine mercato parlerà, come succede ormai da qualche anno, e dirà la sua verità.

Amarcord Prima delle parole, però, i fatti. Domenica a Livorno giocherà la partita numero 419 con la Roma( 307 in Serie A).Nella à dove ha vissuto i primi anni della sua vita, visto che il papà ci giocava a calcio, e dove ha i primi ricordi legati a un pallone, proverà a ricostruire il futuro. Al Picchi ha segnato nel 2007, ed era tutto diverso: quella Roma lì, con Spalletti in panchina, era una squadra che si conosceva a memoria, questa invece debutta con tanti dubbi e poche certezze. ne farà parte. A partire da dopodomani. A partire da quello stadio che, per lui, è stato il primo della vita. Visto che aveva meno di un anno quando, in braccio al padre, mise piede per la prima volta all’Ardenza.