29/08/2013 10:04
In Europa, invece, la Roma ha pescato 65 dei suoi stranieri, con la maggior parte di loro che è arrivata dalla Svezia (10) e dalla Francia (8). Nella lista di quelli del Vecchio Continente troviamo poi sette spagnoli, cinque tedeschi, altrettanti greci, quattro romeni, quattro jugoslavi, due austriaci (Konsel e Prohaska), due polacchi (Boniek e Skorupski), due olandesi (i recentissimi Strootman e Stekelenburg), due norvegesi (Riise e Carew) e altrettanti portoghesi (Antunes e Abel Xavier). Un solo rappresentante a testa, invece, per la Bosnia (Pjanic), il Galles (il gigante buono John Charles), lUngheria (il professore Zsengeller), lAlbania (lindimenticabile Krieziu, campione dItalia nel 1942), la Georgia (il non eccelso Tetradze), la Bielorussia (lancor peggio Gurenko), la Croazia (Jedvaj, tutto da scoprire), la Russia (il pur bravo Alenitchev) e il Montenegro (Vucinic, croce e delizia dei tempi di Spalletti). Dalle rimanenti parti del mondo sono arrivati in giallorosso due centro-americani (lhonduregno Alvarez e il costaricano Martinez, dei quali si poteva pure fare a meno), un solo asiatico (lindimenticabile giapponese Hidetoshi Nakata, che dopo essersi ritirato dal calcio ha girato il sud del mondo a piedi con lo zainetto in spalla) e un solo statunitense, Michel Bradley, che negli Usa è uno degli emblemi della Roma a stelle e strisce.