Pallotta: «Voglio Totti tutta la vita»

01/08/2013 10:01

CORSPORT (M. EVANGELISTI) - Maglia numero uno. Era sparita da qualche parte e ricompare nel cuore degli Stati Uniti, come un dipinto rubato. In realtà l’avevano tenuta da parte per regalarla al presidente James Palotta, che è venuto da Boston al Missouri per star vicino a te, come dice la canzone folk. Vicino alla Roma, che alle sue spalle s’allena s’allena sul campo di erba plastificata, poco prima della partita di ieri sera con la selezione All Stars della Major League. Lui ringrazia e commenta: «Sì, abbiamo conservato la maglia in un magazzino per tenerla fresca e asciutta, così adesso possiamo venderla su e-Bay oppure su una bancarella, ah ah ah». (...)



Presidente, come trova questa squadra?

«Non sono uno nato e cresciuto in mezzo al calcio, però conosco lo sport. E quello che vedo è un gruppo decisamente diverso, nello spirito, da quello del 2012».



All’epoca che cosa non andava?

«I giocatori avevano paura di fare quello che dovevano. E’ stato il problema principale. Non siamo partiti come pensavamo, abbiamo subito qualche decisione arbitrale contraria, ci siamo innervositi. E’ subentrata l’ansia. Abbiamo battuto gli avversari migliori, abbiamo perso un monte di punti contro formazioni che non potevamo non battere».



Non per portare iella, ma può accadere anche quest’anno.

«Il nostro staff dirigenziale e tecnico è all’altezza. Stiamo correggendo i difetti della squadra. Per esempio, sapevamo che in difesa eravamo deboli e abbiamo operato in quel settore. Siamo andati a cercare giocatori esperti, , . L’allenatore è soddisfatto. Se poi riusciremo a tenere un attaccante forte, avremo un bel gruppo anche in panchina. Sono molto fiducioso».

E la sorpresa che aveva promesso ai tifosi? 

«Non dirò che è , ma l’olandese è proprio quello di cui avevamo bisogno. Era evidente che la squadra trovava difficile ribaltare l’azione, portare la palla in zona offensiva. è un calciatore di grande prestigio internazionale e svolge proprio quel compito in maniera perfetta».



Tuttavia i fan si lamentano per la mancanza di investimenti. Il mercato sinora è stato finanziato con la cessione di Marquinhos.

«Un affare fantastico. Ci abbiamo guadagnato 31 milioni, incassando una cifra enorme per un difensore. Marquinhos ci ha dato molto, ma, ripeto, lì dietro avevamo bisogno di maggiore esperienza. Acquisti e cessioni vengono sempre decisi in accordo con i tecnici. Sfido chiunque a sostenere che la Roma non investe».



Investe con quale obiettivo?

«Arrivare prima, ovvio. Non giochiamo per passare il tempo. Tutto ciò che spendiamo ha un solo scopo: vincere. Naturalmente se poi arriviamo terzi e andiamo in sono contento lo stesso».



Il rinnovo di è una questione di soldi?


«No, e neppure di sapere se giocherà con noi un altro anno o altri due. Lo scopo è far sì che rimanga nella nostra squadra e nella nostra organizzazione per tutta la vita. E’ di questo che la Roma e il giocatore stanno parlando».



Persino lo scorso anno è stato travolto dal rendimento deludente della squadra.


«Daniele in Nazionale è un giocatore e nella Roma un altro. Forse è una questione di leadership: nell’Italia la divide con altri e non ne sente il peso. Questo tuttavia non significa che la Roma possa fare a meno di . Significa che dobbiamo sforzarci di metterlo nelle condizioni di rendere nel club come in azzurro. Se riusciremo in questo la squadra sarà certamente molto più forte».