Personalità al potere. Morgan è già leader, la Roma è al sicuro

08/08/2013 10:43

Leader A vedere in questa tournée americana sembra quasi che l’ex del sia alla Roma da una vita: eppure sono passati solo pochi giorni, da quando nel ritiro di Dimaro con Benitez faceva il conto alla rovescia per arrivare nella Capitale, doveva sperava di sbarcare il prima possibile. Scherza e gioca con tutti, in campo è una radiolina a cielo aperto, impone costantemente la sua leadership. Già, proprio quella che è mancata ai giallorossi negli anni passati e la cui asticella, con l’arrivo del abruzzese, si è andata alzando verso l’alto. Ha carisma Morgan, tanto da riprendere tutti i compagni quando necessario, ma anche da spendere sempre una parola di incoraggiamento in più per quello in difficoltà, o che ha appena sbagliato. Il risultato? Difficile vedere quelle pause mentali o quegli smarrimenti improvvisi degli anni passati: è sempre sveglio, Balzaretti e sulla corda, i centrocampisti pronti a coprire e ripartire. Morgan comanda un po’ tutti, anche quelli più a distanza come gli attaccanti. Un joystick vocale che sembra aver aggiunto una cosa fondamentale a questa squadra: la personalità, di cui la Roma degli anni passati ha sempre difettato.

Rudi felice E se lo apprezzava già molto prima di vederlo all’opera (tra l’altro, i due si conoscevano già avendo un amico in comune), in questi giorni ha imparato a stimare ancora di più. Il francese è rimasto conquistato dai modi di Morgan, dentro e fuori il campo. Dentro proprio per la personalità e la cattiveria agonistica dimostrata in ogni occasione, fuori per l’immensa disponibilità che ha con tutti. Tanto che Morgan è diventato un po’ la chioccia anche del gruppo dei giovani, quello che in certe occasioni vive un po’ timidamente in disparte. A coinvolgere i vari Romagnoli, Caprari, Verre, Ricci e Crescenzi con consigli ma non solo è proprio lui, che sa bene che nelle squadre conta anche saper fare da collante tra chi «pesa» nello spogliatoio e chi ci si avvicina da poco o relativamente poco, masempre con l’ansia di dover crescere o poter sbagliare. Così, alla fine sembra quasi che comandi proprio lui un po’ tutto. «Il nostro problema? È sempre stato una questione di leadership», ha detto nei giorni scorsi più volte il presidente Pallotta. Con l’arrivo di , probabilmente è un problema un po’ meno fastidioso di prima...

Chelsea Intanto sabato, a Washington, si potrà cominciare a togliere già uno sfizio, magari una piccola rivincita contro quel Chelsea che con il gli ha tolto il sogno della due anni fa, quando non bastò battere 31 i Blues al San Paolo, visto che a Stamford Bridge gli inglesi ne segnarono quattro. Già, il . Con Roma non c’è mai stato amore negli ultimi 30 anni, chissà che Morgan non aiuti anche qui a fare qualche passo in più...