06/08/2013 10:05
Operazione La storia è più o meno questa. La Roma sta lavorando per il rinnovo contrattuale di Francesco (un anno con opzione per il secondo o biennale fino al 2016), con il capitano giallorosso che si aspetta di tagliare il traguardo (e cioè la firma) prima del via del campionato, nella trasferta di Livorno. Contemporaneamente, però, a Trigoria stanno cercando di coinvolgere nella questione anche Nike (che dal 2014 avrà un accordo decennale con i giallorossi in qualità di sponsor tecnico). Già, perché Totti gioca con gli scarpini dellazienda di Portland oramai da anni (ma senza logo) e potrebbe essere il testimonial ideale per le attività promozionali dei prossimi anni. E questo potrebbe/ dovrebbe avere un peso anche sul nuovo contratto di Totti, con la Roma che avrebbe la facoltà di «sgravarsi» di una parte del futuro ingaggio (un milione?), che verrebbe invece coperto proprio da Nike.
Pubblicità Nel caso in cui quindi loperazione finisse con landare in porto, bisognerebbe quindi stabilire il «peso» dei diritti dimmagine di Francesco: quelli da gioco attuali li detiene la Roma nel contratto ancora in essere, ma considerando che la Nike fornirà dal prossimo anno anche materiale dabbigliamento casual, Totti potrebbe esserne il testimonal ideale. Intanto, da ieri è quello del network «Bein Sport Usa», per cui ha girato uno spot, quasi a voler fare le prove generali: «Il calcio è la passione, il mio orgoglio e la mia vita dice nello spot Francesco Mi hanno buttato giù, mi hanno spinto, qualche volta le mie esultanze sono più famose dei miei gol. I miei piedi mi hanno regalato i trofei che prendo in mano, ma il mio cuore appartiene alla Roma, la mia anima allItalia».
Strategie Del resto, linterazione sempre più forte tra la Roma e lazienda di Portland è testimoniata anche dalle strategie di mercato. I nuovi arrivi, infatti, sono quasi tutti marchiati Nike: Strootman, Jedvaj, Gervinho, Benatia e Maicon. Una casualità? Forse, ma non è detto. Come non è una casualità che finora sia arrivato un solo sudamericano (Maicon, il secondo potrebbe essere Bueno), peraltro però da 7 anni in Europa. Già, è un po la rivoluzione culturale di Sabatini, che si è convinto (su pressione anche di Garcia) di dover puntare su giocatori pronti per il campionato italiano e il calcio europeo che non sulle sue classiche scommesse sudamericane: gente di talento, ma con un periodo quasi scontato di apprendistato tattico e di ambientamento fisiologico. Nel frattempo, sempre sul versante mercato, cè da registrare un nuovo capitolo: la dirigenza giallorossa due sere fa, a Boston, si è riunita a casa Pallotta. Le prossime mosse sono in arrivo.
(ha collaborato Chiara Zucchelli)