Totti: «È un gruppo molto unito»

10/08/2013 11:33

Il tecnico giallorosso e l’uomo simbolo degli ultimi 20 anni della storia romanista e di sempre hanno parlato al termine dell’allenamento di ieri nella Capitale Usa. Ancora lì, a bordocampo, preparando la sfida ai blues di Josè Mourinho. «E’ un grande allenatore - ha detto a chi gli chiedeva della sua reazione quando il suo nome viene accostato a quello dello Special One -. Per me non importa cosa dice la gente ora, ma quello che dirà alla fine del campionato. Domani ci sarà una gara particolare, con una grande squadra, con grandi giocatori. Una partita che mi piace perché dopo sarà possibile fare un bilancio più preciso». Un bilancio del precampionato giallorosso e delle potenzialità in vista del campionato. Perché il Chelsea in questa estate d’amichevoli ha già battuto le due milanesi. Ma non sembra badarci troppo: «Ogni partita è differente, anche se sono amichevoli sono partite da giocare bene e da vincere. Non importa se il Chelsea ha vinto o perso le altre, importa solo la gara di domani. Sarà una bella partita». E’ solo l’inizio dell’avventura, eppure la mano del nuovo allenatore comincia a vedersi, dal punto di vista tecnico e quindi del gioco. Ma forse anche e soprattutto psicologico, visto che c’è da ricostruire la consapevolezza dei propri mezzi dopo due stagioni pessime. «Abbiamo un buon gruppo - dice -, sicuramente. Con giocatori importanti, ma che sono uomini umili e intelligenti. Non c’è nessun problema».

Di fronte domani la Roma di si troverà tanti grandi giocatori, le colonne del Chelsea, ma anche la nuova generazione di talenti. Come Hazard, il giocatore che l’allenatore giallorosso ha lanciato ad altissimi livelli: «Eden è un giocatore forte, è ancora giovane. Può migliorare molto, però l’anno scorso ha fatto una stagione meravigliosa con il Chelsea. Sono molto contento di vederlo, sarà importante difendere bene nella sua zona».

E poi il pubblico di Washington potrà applaudire . Un po’ come ha fatto quello canadese. A Toronto per il capitano, al momento dell’ingresso in campo, c’è stata una vera e propria ovazione: «È stata una esperienza particolare - ha detto Francesco ieri -, non me l’aspettavo tutta questa accoglienza. Sono soddisfatto di quello che è successo. La partita col Chelsea? È una partita prestigiosa, vogliamo fare una bella figura». Gli chiedono come si sta approcciando a questa ennesima stagione in giallorosso: «Sono vent’anni d’amore, con la stessa maglia e penso che sia stata una grande esperienza di vita». Venti anni d’amore che non sembrano prevedere un futuro con colori diversi: «Possibilità di approdare nella MLS? Penso che sarà molto difficile, perché ho un contratto con la Roma e voglio rispettarlo, non penso ad altre squadre ed altri campionati». Insomma non va in America, semmai è l’America che è venuta da . Quegli USA calcisticamente rappresentati da Michael Bradley: «Oltre ad essere un giocatore fantastico per un gruppo - ha spiegato -, è una grande persona. Fa spogliatoio, ha sempre il sorriso, è sempre pronto a dialogare. Sono stato fortunato a conoscerlo». Bradley, cioè un tassello del mosaico, una parte di un gruppo pieno di voglia: «Ho avuto la fortuna di giocare con tantissimi giocatori importanti - conclude Francesco -. Però posso dire che quest’anno il gruppo è molto unito, ha voglia di fare una grande stagione e di far vedere le potenzialità di ogni singolo».