Aspettando all’Olimpico la città attende il sei

27/09/2013 11:44

Quei suoi occhi fulminanti hanno risvegliato l’orgoglio di una squadra maltratta da eventi alterni, ma che non riusciva a trovare una sua identità. Ogni partita nascondeva un’angoscia. Il generale ha restituito tranquillità alla gente e nuove consapevolezze a vecchi e nuovi campioni. è tornato a correre come ai tempi delle scorazzate ventenni, Balzaretti piange di felicità bucando i biancocelesti e beandosi dei forti garretti ritrovati. Difesa e centro campo? Il paradiso del calcio trasferito in terra dove si muovono con il tocco degli angeli, , , Pianic, , protetti alle spalle dal veterano che respinge i proiettili del nemico. E che dire del furetto e del fulmine nero Gervinho? Non sarà difficile unirsi stabilmente al drappello a , Jedvai e al ben tornato presto Mattia .

Classifica e gioco sembrano procedere al’unisono facendo ingiallire d’invidia chi riamane costretto a guardare. L’imprevedibilità del gioco del calcio consiglierebbe prudenza. E così sta facendo il popolo giallorosso, composto ma edotto di poter contare su una grande squadra. Si marcerà con un passo alla volta come i vecchi alpini che procedono lentamente verso la vetta. Va bene parlare di questa Roma che incanta, ma oggi è un giorno speciale che richiama altri pensieri. Trentasette anni fa qualcuno decise in cielo di regalarci un poeta del calcio e un custode infinito dei colori giallorossi. Siamo tutti intorno alla culla di , bambino dei sogni che ogni madre vorrebbe che rimanesse vivo e forte a correre sui prati della gioventù. non ha tradito l’auspicio. Auguri !!!