Curve e tifo, i politici in campo: «Torniamo a dialogare»

21/09/2013 11:11

Dialogo Ma se sul rigore sui fattacci non si discute, sul dialogo è ora di muoversi. E la proposta di Mario Tullo, deputato ligure del Pd, con un passato (mai rinnegato) di ultrà del , va presa in considerazione: «Il dialogo paga. Di tifoseria si parla solo in casi di emergenza e non si apre mai un dialogo serio. E’ ora di farlo e sono pronto a rituffarmi. Credo che vada tirata fuori la positività del tifoso. Mi piacerebbe che in Parlamento e nelle amministrazioni locali qualche giovane si occupasse di instaurare un rapporto con loro». Tullo a Genova, tanti anni fa, riuscì a far dare a una cooperativa di tifosi genoani e sampdoriani la pulizia dello stadio. Ecco una giovanedeputata del Pd: Lia Quartapelle, 31 anni, milanese e milanista, accoglie la proposta: «L’idea è buona, ma il dialogo si fa in due. Io ho tanti amici della mia età che vanno in curva. E i tifosi hanno in comune con i politici vitalità e passione. Ma hanno logiche e codici, non è così facile rapportarsi ». Ernesto Carbone, cosentino del Pd, aggiunge: «D’accordo il dialogo, ma inviterei le famiglie in curva per umanizzarla. Ignazio La Russa, strainterista di Fratelli d’Italia, suggerisce: «Dirò all’Inter e al Catania di trattare i tifosi in trasferta non come emarginati, ma come ospiti. Offrendo panini e Coca Cola prima del match».

Stadi Francesco Boccia, presidente della Commissione Bilancio della Camera e dello Club Montecitorio, ha la ricetta: «Impianti come lo Stadium dimostrano che in un posto così nulla succede». «È vero – aggiunge il sardo Marco Meloni –. Tra Cagliari e Quartu non vedo una casa per il Cagliari, in Parlamento bisogna parlare di più degli stadi e della legge». E infatti ieri Dario Nardella, ex vicesindaco di Firenze, ha depositato alla Camera la proposta di legge sugli stadi di cui si parla da tempo e che fa seguito ai tentativi