Diritti tv, la resa dei conti. Mille milioni non bastano più

12/09/2013 12:11



C'è stata sottovalutazione da parte di Beretta & C. ad affidarsi a queste due compagnie? Difficile, in Lega ci sono esperti di diritti tv, e le trattative era state condotte prima che la crisi esplodesse. Ma la guerra adesso è aperta, Agnelli e gli altri non ci stanno a essere in un angolo. In ballo il nuovo contratto triennale, dal 2015 al 2018: il bando d'asta va presentato entro la primavera del prossimo anno e non sarà cosa semplicemettered'accordo iventi presidenti (i dissidenti, volendo, possono bloccare tutto). Molti di loro temono che
Sky e Mediaset possano fare "cartello" e pagare il 20% di meno, in attesa di un improbabile (per ora) sbarco in Italia di Al Jazeera, anche se Andrea Zappia, ad del colosso di Rupert Murdoch, ha garantito: «Noi siamo pronti a investire ancora di più, ma vogliamo un calcio più credibile». La Lega potrebbe lanciare, come annunciato più volte, il suo canale: ma chi mette i soldi? Potrebbe anche vendere per conto suo i diritti: ne è in grado? Sky cerca anche un accordo con la Rai per trasmettere, dal 2014, le partite degli azzurri: la californiana Caa (Creative artists agency), che vende per conto dell'Uefa, ha chiesto 200 milioni per il prossimo quadriennio, la Rai vuole (e può) spenderne solo la metà. Un'alleanza tipo Mondiali con Sky risolverebbe il problema, perché come noto le gare ufficiali degli azzurri vanno date anche in chiaro.