22/09/2013 10:38
«UNA PRESTAZIONE TOTALE»
Già, il fattore psicologico. O emotivo. Rudi lo pigia più volte, avendo capito che aria tira dalle parti di Trigoria. Tre romani e romanisti in campo con la maglia giallorossa, ad esempio: problemi? Macchè. «Totti, De Rossi e Florenzi sentono il derby più degli altri, però mi sembra che tutta la squadra sia tranquilla. Giocheremo soprattutto per centrare la quarta vittoria di fila», replica Garcia. Prontissimo a spedire un messaggio tutto da interpretare al collega Vlado Petkovic. «La Lazio è una buona squadra, però io conosco bene le settimane con tre impegni. Ho giocato le coppe europee per quattro anni, sicuramente la Lazio avrà un calo fisico ma non so se all'inizio, in mezzo o alla fine della partita. È così per tutte le squadre che giocano tre volte a settimana», dice, dimenticando (o forse era solo pretattica?) lampio turn over laziale in Europa League. Spazio alle mosse, poi. «A me non deve interessare più di tanto come gioca la Lazio: Candreva, ad esempio, può stare a destra ma anche dietro Klose. Sicuramente noi dovremo giocare una partita totale, non solo con le gambe ma anche con la testa. Limportante sarà essere pronti fisicamente e mentalmente. Dovremo concentrarci solo su noi stessi e fare il nostro gioco. Una squadra forte in alcuni momenti deve sapersi adattare allavversario, ma soprattutto deve fare il proprio gioco con entusiasmo. Vincere questa partita sarebbe fantastico, ma prima di giocarla dobbiamo restare molto tranquilli».
«SFIDA PER GRANDI GIOCATORI»
Fanno notare a Garcia che la Lazio segna solo nel primo tempo, la Roma nel secondo. Il francese alla statistica dà una non spiegazione. «Alla base non può esserci un solo motivo. Uno può essere che i ragazzi che subentrano lo fanno benissimo. La Roma ha diverse soluzioni per vincere e spero in futuro di segnare anche nel primo tempo. Magari già contro la Lazio. Al di là di come andranno le cose, per fortuna non cambierà niente. Servono almeno dieci partite per fare un bilancio ma per ora non potevamo fare meglio. Abbiamo ancora bisogno di lavorare, però il derby non cambierà niente. In entrambe le squadre ci sono giocatori decisivi ma il collettivo è più importante, anche se cè bisogno di calciatori che facciano la differenza. E i grandi giocatori si esaltano in partite come questa. La Roma ha capito velocemente la filosofia del gioco che volevo, anche lo stato d'animo e lo spirito che chiedevo. Ci sono stati segnali importanti a Livorno, a Parma. In futuro ci saranno altre partite difficili e il derby ci aiuterà a crescere».